In tre anni le new entry a Piazza Affari sono quasi scomparse. Dopo la corsa in Borsa (nel 2007, secondo i dati di Borsa Italiana, ben 29 societa’ hanno tentato la fortuna nel mercato finanziario, nel 2010 sono state solo due a ottenere la quotazione). Il motivo di questo decremento é la sfiducia, che fa da padrona in un contesto macroecomico incerto: dopo la crisi greca l’economia europea è ora colpita anche da quella irlandese. Di fronte a questi nuovi squilibri e alla possibilità che quindi emergano altre economie problematiche nell’area euro, ci si interroga, in particolare, sul ruolo della moneta unica, l’euro, nel contesto della comunità economica europea.
Si potrebbe inizialmente rimanere sorpresi scoprendo che il comportamento dei listini azionari dei vari Paesi comunitari ha andamenti autonomi e solo marginalmente condizionati dall’andamento dell’euro. In realtà sono i dati del PiL e le differenze nella crescita economica nei diversi paesi che si riflettono maggiormente sui mercati finanziari. I recenti dati relativi al Pil del terzo trimestre delle principali economie europee evidenziano per esempio che Germania e Francia sono in posizione di netto vantaggio rispetto all’Italia. Il dato preliminare e destagionalizzato sul Pil del terzo trimestre della Germania ha mostrato una crescita del 3,9% su base annua (dato oltre le attese che s attestavano sul +3,7%. Il Pil francese è invece cresciuto dello 0,4%, sempre su base trimestrale. Ecco quindi che il contesto macro favorisce le borse di Germania e Francia.
La Borsa milanese ha presentato ultimamente una performance in lieve calo, con l’indice MIB con media ribassista. Come accade sempre con maggiore frequenza negli ultimi tempi, ad essere in evidenza sono soprattutto i titoli del duo Fiat – Exor, la compagnia auto torinese in crescita di 1,11 punti percentuali a 13,7 euro, e Exor che sale di 1,39 punti percentuali a 21,83 euro portano in alto gli indici di Borsa. Su Fiat positive le attese per operazioni straordinarie dopo lo spinoff dell’auto. Le due società che nasceranno dalla divisione di Fiat debuttano in borsa nel 2011 esattamente il 3 gennaio e per Fiat gli operatori attendono un newsflow molto positivo.
Contribuiscono invece negativamente i bancari, in questo giorni positivi solamente Mediolanum (+ 0,53% a 3,31 euro), Mediobanca (+ 0,35% a 7,27 euro), Unicredit (+ 0,29% a 1,707 euro), segnali negativi per altre banche, tra cui Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo (- 0,22% a 2,2975 euro) fino a Ubi Banca (- 0,35% a 7,17 euro). Le banche sono state penalizzate nelle vendite dopo che l’accordo per il salvataggio dell’Irlanda non è riuscito a dissipare i timori di un contagio ad altre economie dei paesi vicini della zona euro.