L’assemblea degli azionisti di Exor ha approvato in sede straordinaria la conversione obbligatoria delle n. 76.801.460 azioni privilegiate e delle n. 9.168.894 azioni di risparmio in azioni ordinarie, con un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione privilegiata o di risparmio, nonché le relative modifiche statutarie. Le assemblee speciali degli azionisti privilegiati e di risparmio hanno già approvato la conversione obbligatoria.
In particolare, i titolari di azioni privilegiate e di risparmio che non abbiano concorso all’adozione delle relative deliberazioni (ossia gli azionisti assenti, dissenzienti o astenuti) – ricordava un interessante approfondimento comparso sull’edizione online de La Stampa – “potranno esercitare il diritto di recesso entro quindici giorni dalla data di iscrizione delle deliberazioni nel Registro delle Imprese di Torino ai sensi dell’art. 2437-bis del codice civile, che sarà comunicata secondo le modalità previste dalle normative vigenti. Il valore di liquidazione riconosciuto agli azionisti nel caso di esercizio del diritto di recesso sarà pari a € 16,972 per ogni azione privilegiata e € 16,899 per ogni azione di risparmio”.
In maniera più dettagliata, la nota ricorda come la conversione di ogni categoria di azioni avverrà a condizione che l’esborso a carico della società non sia superiore agli 80 milioni di euro per le azioni privilegiate e ai 20 milioni di euro per quelle di risparmio. Se invece venisse superato anche uno solo di tali limiti, si procederà comunque a convertire le azioni di ogni categoria, solo se l’esborso complessivo per la società a fronte dell’esercizio del diritto di recesso relativo ad entrambe le categorie di azioni non ecceda complessivamente l’importo di 100 milioni di euro.
Infine, ricordiamo, l’assemblea degli azionisti ha approvato in sede ordinaria l’integrazione della delibera di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie, che era già stata approvata dall’assemblea lo scorso 29 maggio 2012, per poter prevedere che la società possa acquistare le azioni privilegiate e di risparmio che abbiano esercitato il diritto di recesso prima del termine del procedimento di liquidazione.