Durante un’intervista nel week-end il numero uno di A2A Giuseppe Sala ha ribadito nuovamente che non vi sarà alcun aumento di capitale. Le voci circolavano fin dall’anno scorso e solo ora si giunge alla conclusione con l’archiviazione della proposta; l’azienda beneficia infatti di oltre due miliardi di euro di credito, che possono sostituire la proposta di un aumento di capitale.
In Borsa il titolo cede terreno ma a scendere è l’intero listino Italiano, in linea con quello Europeo; la giornata di oggi non fa’ testo in un contesto guidato unicamente dai dati macro legati in particolare all’Eurozona, dopo che la Grecia ha subito (e sta subendo) un default controllato e la Spagna rischia la stessa sorte. Nel contesto attuale è difficile che notizie “minori” come quelle che riguardano le singole realtà possano cambiare volto ad una giornata rossa a causa di “forze maggiori”.
Il titolo in particolare si è dimostrato particolarmente debole rispetto alle altre blue-chips durante i mesi precedenti; il recupero tra Gennaio e Febbraio non ha entusiasmato gli investitori, che hanno riversato nei mesi successivi le vendite culminate nel bottom prossimo a 0.4450 euro.
Le azioni ora vengono scambiate intorno a 0.4741 euro dopo un’apertura in netto calo rispetto al top relativo di venerdì scorso prossimo a 0.50 euro per azione. Il volume di scambi ridotto fa’ si che la discesa di oggi non sia vista come una vera e propria inversione ribassista ma piuttosto come una fase di ritorno verso il 50% del range della scorsa seduta.
Il supporto a 0.4650 euro è l’ultimo livello in grado di rilanciare verso l’alto il prezzo per un ritorno immediato sulla resistenza a 0.50 euro, che in questo caso verrebbe facilmente superata nei giorni a venire.
►AUMENTI DI CAPITALE DELIBERATI APRILE 2012
Se il FTSE-Mib non tornerà però stabilmente sopra ai 14000 punti allora non ci sarà alcun up-trend; se l’indice cederà altro terreno le uniche blue-chips in grado di diventare “difensive” nel momento di difficoltà sono al momento Campari ed Enel, insieme forse a Telecom Italia.
►AUMENTI DI CAPITALE APPROVATI NEL 2011