Con lo spin off e la separazione formale delle due divisioni del gruppo (ristorazione e duty free), Autogrill dà il via a una nuova stagione strategica. La vecchia parte della società tornerà a fare il business della ristorazione, mentre la nuova World Duty Free gestirà i negozi negli scali aeroportuali, e sarà quotata – come Autogrill – nella Borsa italiana, ai primi di ottobre. Una nuova fase sulla quale gli osservatori stanno compiendo nuove valutazioni, nell’arduo tentativo di comprendere cosa accadrà al gruppo.
Le due divisioni, ricorda il quotidiano Il Sole 24 Ore in un suo approfondimento, saranno “simili solo in apparenza perchè operano negli stessi spazi, hanno business model diversi e soprattutto prospettive molto diverse: il duty free è il mercato che cresce a ritmi sostenuti e ha grossi margini; il food&beverage, invece, è un settore che oggi necessita di una ristrutturazione” (vedi anche finanziamento Autogrill per futura scissione).
A ciò si aggiunga che – almeno in Italia – la ristorazione subisce gli effetti negativi derivanti dalla flessione del traffico autostradale, che per Autogrill costituisce il ramo fondamentale del relativo business. Di qui, la decisione di non partecipare alle gare di rinnovo delle concessioni (su un quarto della rete autostradale) visto e considerato che – afferma il top management dell’azienda – “il concetto di quota di mercato non è più rilevante, conta la redditività di ogni singola concessione”.
Il prossimo step, per Autogrill, è quindi l’individuazione di partner validi. Un obiettivo reso molto più semplice dallo spin off, considerata la maggiore agilità e specificità delle nuove società, e il fatto che le società stesse sarebbero i leader mondiali nei loro rispettivi settori.
In aggiunta a quanto sopra, occorrerà comprendere in che modo Autogrill si muoverà sul fronte delle acquisizioni. Secondo la stampa specializzata, la società potrebbe mettere le mani sulla svizzera Dufry. Considerate le circostanze, tuttavia, la cautela sembra non esser mai sufficiente.