Il bilancio 2011 di Armani, uno dei marchi più noti del lusso italiano, ha riportato ricavi in incremento del 13 percento, e un utile operativo in apprezzamento del 23 per cento. A sorprendere è soprattutto l’ammontare della liquidità che la società possiede in cassa (circa 643 milioni di euro), che potrebbe permettere alla società di poter effettuare un po’ di shopping in giro per il mondo, magari rilevando qualche azienda target.
Armani, con i suoi dati consolidati, si dimostra come la società della moda con maggiore liquidità al mondo. Occorrerà ora valutare in che modo la compagnia italiana sceglierà di muoversi sul fronte transazionale, visto e considerato che – tradizionalmente – Armani è sempre stata molto prudente quando si è trattato di comprare (poco) e di vendere (mai) i suoi gioielli.
Basti considerare quanto accaduto con Luxottica: Armani possiede una partecipazione pari al 5% nella società, con una quota acquistata prima della quotazione a Wall Street, quando valeva un terzo di oggi. La partecipazione in Luxottica della società di moda è valutata intorno ai 300 milioni di euro, e pare che Armani non abbia alcuna intenzione di cedere il proprio pezzo pregiato, in un’ottica di investimento nel lungo, lunghissimo termine.
► PRIMA TRIMESTRALE 2012 LUXOTTICA
Lo stesso si può dire per il palazzo ex Generali, di via Manzoni: una decina di anni fa l’immobile fu pagato cinquanta milioni di euro. Oggi, dopo la costruzione dell’albergo, ne varrebbe almeno 200.
Tornando ai dati di bilancio, la società italiana ha chiuso il 2011 con ricavi in aumento del 13,6 per cento a 1,8 miliardi di euro, e risultato operativo pari a 281,8 milioni di euro, pari al 15,6 per cento delle vendite. Sorprende, ma solo in parte, che la società consegua oltre la metà dei suoi ricavi dall’abbigliamento, settore meno redditizio degli accessori, ma evidentemente e definitivamente il vero core business dell’azienda.