Nonostante la crisi dell’euro e le continue tensioni sui mercati finanziari globali, il London Stock Exchange ha chiuso l’esercizio 2011 con un utile netto triplicato e forte crescita delle revenue. A trainare i conti della borsa di Londra è il listino milanese, che ha più che raddoppiato la revenue dei depositi solitamente overnight delle banche della Penisola. L’utile operativo del gruppo è cresciuto del 30%, la revenue del 10%, mentre l’utile netto è più che triplicato a 522 milioni di sterline, considerando anche gli effetti dell’acquisizione del Footsie.
A impattare positivamente sui conti è stato senza dubbio l’effetto-Italia. La clearing house di Borsa Italiana ha portato a +147% la revenue garantita dai depositi normalmente overnight delle banche italiane. Se da un lato la volatilità dei mercati ha causato forte incertezza e nervosismo tra gli investitori, dall’altro ha creato i presupposti per un deciso balzo dei volumi di contrattazioni e delle fee di negoziazione. La crescita è stata visibile in ogni trimestre dello scorso anno e alla fine ha generato 126,9 milioni di sterline in più rispetto al 2010.
► RISCHIO DERIVATI JP MORGAN DA 100 MILIARDI
Secondo l’amministratore delegato del gruppo londinese, Xavier Rolet, si tratta di “un fenomeno che ci attendiamo andrà normalizzandosi”. Il ceo del gruppo evidenzia “dinamiche analoghe nelle altre società di clearing, anche in Lch Clearnet”. Al centro della strategia di Rolet c’è la finalizzazione della struttura di clearing. Ci vorranno ancora diversi mesi, ma il ceo spera in un maggiore sviluppo della concorrenza con il via libera da Emire e Mifid.
► RISCHIO DERIVATI SUI MERCATI FINANZIARI
Il riferimento è per il mercato dei derivati, sul quale LSE Group intende confrontarsi con i colossi mondiali quali Deutsche Borse e il Nyse. Non a caso il ceo ha dichiarato che “il mercato dei derivati è di fatto un duopolio con due miliardi di contratti scambiati ogni anno e revenue di 1,2 miliardi di euro l’anno”.