Continua il momento negativo della borsa italiana, che ieri ha toccato il minimo più basso da oltre 4 mesi. L’indcie azionario FTSE MIB ha evidenziato una flessione dello 0,3% a 15.154 punti. Eppure la giornata era iniziata bene, con l’indice che guadagnava l’1,5% in mattinata in un clima positivo per le borse europee. La situazione è peggiorata con il passare delle ore, soprattutto dopo l’inizio della conferenza stampa di Mario Draghi a commento della decisione della Bce di mantenere i tassi invariati allo 0,75% nell’area euro.
Il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato che ci sono rischi al ribasso per la ripresa economica, inizialmente prevista per la seconda parte dell’anno, con la Bce pronta a tagliare i tassi nel 2013 se sarà necessario. Secondo Carsten Brzeski, economista di Ing, “al momento la Bce sembra un po’ confusa”. Vincenzo Longo, market strategist di IG, fa notare che Draghi non ha parlato di nessun piano B per l’eurozona e che la Bce è una banca centrale diversa dalle altre (da qui il perché non taglia i tassi nonostante la recessione).
Sull’indice FTSE MIB le banche hanno evidenziato un andamento altalenante, nonostante lo spread Btp-Bund sia rimasto sostanzialmente sotto controllo in area 330 punti base. Tra i titoli bancari spicca, però, il rialzo di Bca Pop Milano che ieri ha messo a segno un guadagno del 6,23% a 0,4879 euro. A dare slancio alla quotazione del titolo dell’istituto di credito di Via Meda sono state le aspettative sul cambio di statuto da popolare a società per azioni e l’apertura al mercato che dovrebbe spingere la banca milanese verso un’aggregazione.
Tra i titoli maggiormente sotto i riflettori c’è ancora Telecom Italia, che ieri ha chiuso con un balzo del 7,84% a 0,578 euro. Per Telecom Italia possibile fusione con 3Italia: i rumors fanno bene al titolo, che solo il giorno prima era sceso sui livelli più bassi degli ultimi 15 anni. Pesante battuta d’arresto per il titolo Moleskine (ticker: MSK), che nel suo secondo giorno di contrattazioni sul segmento STAR ha perso il 7,63% a 2,106 euro (prezzo Ipo 2,3 euro).