Le Borse europee lavorano caute in attesa di Mario Draghi ed il suo discorso relativo allo stato dell’economia dell’Eurozona. Il governatore della BCE tornerà ancora a ribadire ciò che ha sostenuto fino ad ora o a sorpresa parlerà del quantitative easing in modo differente?
Milano cala dopo un avvio positivo e cede lo 0,3%. Londra è in frazionale rialzo, Francoforte dal canto suo aggiunge lo 0,54% e Parigi lo 0,25%. Va sottolineato che, almeno per il momento, i mercati non si aspettano da Mario Draghi mosse concrete orientate verso il graduale calo degli stimoli straordinari finora sfruttati, soprattutto ora che gli investitori hanno messo in tasca l’accordo tra il presidente americano Donald Trump ed il Congresso per estendere fino a metà dicembre il tetto al debito per finanziare il governo federale, una mossa necessaria per tentare perlomeno di salvaguardare, tra l’altro, la popolazione colpita dall’uragano Harvey.
In cosa si traduce questa attesa e ciò che è stato raggiunto sul mercato valutario? Semplice: l’euro si rafforza e il dollaro continua a perdere colpi, traducendo il tutto in un cross a 1,1966 dollari e nei confronti della moneta giapponese di 130,37 yen. E sarà proprio il “supereuro” e la sua forza uno dei protagonisti, quasi sicuramente, del discorso del governatore della BCE : è impossibile ignorare come la crescita del dollaro sull’euro complichi il graduale spegnimento del quantitative easing. E’ infatti necessario tentare di bloccare questa crescita per evitare problemi alle industrie esportatrici e per ciò che riguarda l’inflazione, ancora lontana dal 2% che la BCE necessita per tornare ad una normalizzazione degli stimoli economici.