È stato firmato ieri, nel corso della notte, l’accordo quadro sul personale tra l’istituto di credito Banca Popolare di Milano e le organizzazioni sindacali. A margine di una lunghissima trattativa durata oltre 5 mesi, il documento sottoscritto prevede una serie di opzioni significative, tra cui spicca la riduzione dell’organico complessivo dell’istituto pari a 700 unità, mediante un programma di esodo volontario che coinvolgerà coloro che, alla fine del 2015, avrà maturato requisiti per la pensione.
Se questa prima fase di riduzione delle risorse umane della banca non dovesse essere sufficiente a raggiungere gli obiettivi, si procederà al ricorso alle “prestazioni straordinarie del fondo di solidarietà di settore” per chi arriverà comunque alla pensione nel 2018 (con la possibilità di ricorrere all’ampliamento fino a giugno 2020).
Il costo dell’investimento stimato si aggira fra 180 e 200 milioni di euro, che saranno contabilizzati nel bilancio 2012. “L’obiettivo della procedura” – afferma un comunicato Ansa – “è di raggiungere un contenimento strutturale del costo del lavoro per circa 70 milioni di euro. L’intesa, siglata da Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Sinfub, Ugl credito, Uilca e Falcri, “nasce dalla comune volonta’ delle parti di assicurare insieme un rilancio di Bpm e un futuro tranquillo per i suoi dipendenti”, si legge in una nota, e grazie ad essa “la banca puo’ guardare al futuro con maggiore serenita’ e proseguire l’esecuzione del piano industriale con rinnovata fiducia” (vedi anche il nostro focus su BPM che rischia di diventare spazzatura secondo Moody’s).
Per quanto concerne gli obiettivi del piano al 2015, nella nota si legge anche che questo programma consentirà a Bpm “di poter accogliere nuova occupazione giovanile”, mentre “attraverso le uscite del personale tutelato dalla pensione e dal fondo di solidarietà” l’istituto di credito bancario popolare riuscirà a consolidare in larga misura la retribuzione dei più giovani che – si legge ancora nella nota diramata dal management bancario, “rappresentano il futuro dell’istituto”.