Buzzi Unicem ha annunciato di aver dato il via alla procedura che consentirà l’acquisto delle quote di minoranza della controllata tedesca Dyckerhoff per l’1,9% del capitale ordinario e per il 4,87% del capitale privilegiato. L’operazione di riacquisto delle minorities sarà autorizzata dall’assemblea dei soci di Dycheroff che si terrà il prossimo luglio. Il deal si concluderà entro fine 2013 con il riconoscimento di un valore monetario cash che sarà stabilito da un perito esterno. Secondo gli esperti di Equita Sim, l’esborso per Buzzi sarà pari a circa 70 milioni di euro.
Si tratta di un valore in linea con quello speso a novembre da Buzzi Unicem per riacquistare una quota del 6,9% del capitale privilegiato della società di costruzioni tedesca. Buzzi dovrà considerare come benchmark dell’operazione il prezzo pagato lo scorso anno per comprare 20.499 azioni ordinarie e 1.347.951 azioni privilegiate. Anche secondo gli specialisti di Banca Akros l’esborso sarà pari a circa 70-80 milioni di euro.
► BUZZI UNICEM: RATING ALZATO DA EXANE A OUTPERFORM
La merchant bank del gruppo Bpm ribadisce la sua raccomandazione sul titolo Buzzi Unicem a “hold” (tenere le azioni in portafoglio) con target price confermato a 10,3 euro. Equita Sim, invece, che giudica Buzzi con un rating “hold” e un prezzo obiettivo di 10,8 euro, ha sottolineato che la notizia dello squeeze-out di Dyckerhoff è un fatto positivo. Secondo gli esperti di Intermonte, che giudicano Buzzi con rating “outperform” (farà meglio del mercato), l’operazione permetterà a Buzzi Unicem di risparmiare 10 milioni di euro l’anno a partire dal 2014 “grazie alla revoca dalla quotazione e alla semplificazione della governance”.
► BUZZI UNICEM: TITOLO PROMOSSO DA DEUTSCHE BANK
Secondo gli analisti di Kepler, l’acquisto delle minorities di Dyckerhoff consentirà a Buzzi di aumentare l’utile per azione 2013 dell’1% a 0,52 euro. Non ci sarà invece alcun impatto sulle stime di cash flow, se l’operazione dovesse essere finanziata con debito. A Piazza Affari le azioni Buzzi Unicem ordinarie salgono dello 0,56% a 10,71 euro, ancora lontane dai massimi di periodo di 11,38 euro toccati lo scorso 22 gennaio.