Bruno Tabacci, pro-console di Giuliano Pisapia sulle società pubbliche del comune di Milano, avrebbe già in mente il possibile partner finanziario da affiancare alla nuova Edipower, nata attorno alla utility lombarda A2A e dal divorzio di Edison con Delmi. Si tratta di Cassa Depositi e Prestiti, e quindi il Fondo Strategico Italiano (Fsi) promosso da Cdp per investire in imprese di rilevante interesse nazionale nei settori della difesa, sicurezza, infrastrutture, pubblica utilità, trasporti, energia e così via. Edipower è sempre alle prese con l’intricato nodo del debito e potrebbe essere affiancata da un soggetto finanziario.
La vicenda Edipower è legata anche al progetto della grande multiutility del Nord Italia, da costruire intorno al duo Edipower-A2A che dovrebbe diventare il polo aggregante nel quale far confluire le altre municipalizzate del territorio. Tabacci ha dichiarato che “l’ingresso di Cdp nell’ambito di un’eventuale fusione tra A2A e Iren, magari in un veicolo che vedrebbe la diluizione dei comuni, sarebbe assolutamente interessante”.
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Secondo Tabacci, l’ingresso di Cdp è quasi una necessità visto che Edipower-A2A dovrà portare sulle spalle un debito da 5 miliardi di euro. L’eventuale ingresso di Cdp faciliterebbe la tenuta del debito, che altrimenti sarebbe più difficile da gestire. Tabacci, però, ricorda che l’ingresso di Cdp andrebbe visto come “un’operazione di sviluppo e non di pura finanza”. Ciò porterebbe dritti verso la formalizzazione del progetto della grande multiutility del Nord.
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Il nuovo management di A2A ha tanto su cui lavorare. Sul tavolo dei manager dell’utility lombarda c’è sempre la governance duale e le nomine dei consigli, che da mesi tengono interessano i comuni di Milano e Brescia, cioè i due maggiori azionisti di A2A. Tabacci non nasconde le sue idee e ritiene che “A2A ha bisogno di un capo azienda, il duale non funziona”. Insomma, Tabacci vorrebbe abolire il duale a favore di un manager forte che svolga il ruolo di amministratore delegato.