Cogeme Set a un passo dal fallimento

 Cogeme Set, azienda attiva nella componentistica auto con soluzioni meccaniche ad alta precisione, è stata l’ultima matricola di borsa del 2006 a seguito della quotazione all’Expandi (ex mercato Ristretto). Si quotò a 3,65 euro ad azione e riuscì anche a superare i 4 euro. L’Ipo fu un vero successo, tanto che la domanda superò di oltre tre volte e mezzo l’offerta. Dopo aver raggiunto una quotazione di borsa di 0,048 euro, la società di Frosinone è stata sospesa a tempo indeterminato da Borsa Italiana. Stessa sorta anche per le obbligazioni convertibili. Oggi le azioni della società valgono zero.

Cogeme Set era entrata nella black list della Consob lo scorso dicembre 2011. Da allora una escalation negativa di eventi ha fatto sì che l’azienda finisse in liquidazione lo scorso febbraio. Il motivo del tracollo è legato alla falsificazione dei risultati di bilancio, con le varie voci dell’attivo gonfiate in modo esagerato per ottenere finanziamenti sempre più grandi dalle banche. Cogeme Set ora rischia il fallimento a causa di uno 0,07% di soci.

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Venerdì la società, chiamata a rispondere ad una nuova fondamentale iniezione di liquidità da 40 milioni di euro, doveva approvare la ricapitalizzazione per ottenere il concordato. All’appuntamento si è presentato il 36% del capitale dell’azienda. Tuttavia, si trattava di un’assemblea straordinaria per cui era necessaria una maggioranza del 66%, cioè il 24% delle azioni. A favore dell’aumento di capitale c’erano i manager fondatori, raccolti nella holding Tms che possiede il 19%, e Centrobanca che è titola re di un 5%.

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Potenzialmente c’erano i presupposti per ottenere il via libera alla ricapitalizzazione ma un gruppo di piccoli azionisti, guidati dall’avvocato Sergio Calvetti, si è opposto all’operazione. Già ai tempi di Freedomland, l’avvocato Calvetti si mise alla testa dei piccoli azionisti facendo ottenere loro cospicui rimborsi. Oggi la situazione potrebbe essere molto diversa. Infatti, senza aumento di capitale la società sarà costretta a portare i libri contabili in tribunale.

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