Continuano a crescere i debiti di Finmeccanica. Al 30 giugno 2012 l’indebitamento finanziario netto del gruppo risulta in crescita dell’11% rispetto al primo semestre del 2011 a 4.656 milioni di euro. L’aumento dei debiti è pari a 467 milioni. L’indebitamento è aumentato anche a partire dal 31 marzo scorso, quando era a 4.515 milioni, e dal 31 dicembre 2011, quando invece i debiti erano 3.443 milioni. Il livello di indebitamento è ora allarmante, in quanto i debiti hanno raggiunto il livello del patrimonio netto consolidato.
Ieri, alla borsa di Milano, il titolo Finmeccanica ha comunque chiuso con un rialzo del 3,11% a 3,05 euro. Oggi i dati semestrali saranno presentati all’esame del consiglio di amministrazione per l’approvazione. I ricavi del gruppo dovrebbero scendere del 5% a 8.027 milioni di euro. L’utile operativo rettificato prima dell’ammortamento, dell’avviamento e di oneri o proventi straordinari (Ebita adjusted) dovrebbe crescere del 4% a 459 milioni di euro.
Il risultato netto prima della quota terzi dovrebbe essere di 70 milioni di euro, in netto calo dai 456 milioni di euro evidenziati nel primo semestre del 2011. Tuttavia, questo dato beneficiava della plusvalenza di 443 milioni di euro ottenuta dalla vendita del 45% di Ansaldo Energia al fondo americano First Reserve. L’amministratore delegato Giuseppe Orsi sta continuando a fare pulizia nel bilancio, dopo che il predecessore Francesco Guarguaglini aveva portato Finmeccanica a perdere 2.345 milioni di euro nell’esercizio 2011. Gli ordini del semestre sono risultati stabili a 7.678 milioni di euro, con un lieve aumento dlel’1%.
Il flusso di cassa operativo è risultato negativo per 1.208 milioni di euro, che equivale ad una diminuzione del 2%. L’ad Orsi si sta concentrando sulle dismissioni di asset non strategici e ha l’obiettivo di incassare almeno un miliardo di euro entro fine anno. Sono in corso trattative per cedere Ansaldo Energia alla tedesca Siemens e Ansaldo Breda alla giapponese Hitachi.