Le ultime contrattazioni a Piazza Affari del titolo azionario di Astaldi sono state alquanto incerte: la spa romana, attiva nell’ambito ingegneristico e delle costruzioni, ha infatti dovuto fare i conti con una flessione piuttosto importante nel corso della giornata di ieri, anche se bisogna tenere conto del fatto che gli stessi vertici aziendali hanno reso nota la distribuzione agli azionisti di un dividendo ben preciso per quel che concerne l’esercizio dello scorso anno. Si tratta, nello specifico, di diciassette centesimi di euro per ogni singolo titolo, una quotazione superiore rispetto a quella dell’esercizio 2010 (quindici centesimi per la precisione), ma tutto questo non è riuscito a convincere i listini.
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Si conoscono, tra l’altro, anche le date per il pagamento in questione, vale a dire il 10 maggio prossimo, e il relativo stacco della cedola, esattamente tre giorni prima. Il dividendo non è stata una scelta casuale, ma la conseguenza diretta e principale della pubblicazione dei dati finanziari conseguiti nel 2011 dalla società di Via Bona. Nel dettaglio, i ricavi che sono stati totalizzati hanno fatto registrare un aumento di quasi quindici punti percentuali (+14,8%), con un importo complessivo di 2,36 miliardi di euro. Lo stesso discorso può essere fatto anche in relazione al margine operativo lordo (+9,6%), con 259,37 milioni di euro di ammontare, diversamente dalla marginalità, la quale è risultata ancora in declino.
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Un altro risultato importante, invece, è stato quello ottenuto dall’utile netto, con i suoi 12,9 punti percentuali di incremento e gli oltre settantuno milioni di euro. Cosa c’è da dire, poi, in merito all’indebitamento netto? Quest’ultimo è aumentato decisamente nel giro di un anno, senza dimenticare i nuovi ordini (3,3 miliardi di euro) che hanno di fatto sostenuto il portafoglio del gruppo infrastrutturale. I prossimi mesi, infine, saranno dedicati al varo del nuovo piano industriale.