L’ultimo aggiornamento della Consob è senz’altro utile e positivo: si tratta delle modifiche apportate dalla Commissione Nazionale per la Società e la Borsa alla lista di società straniere che non hanno alcuna autorizzazione a offrire dei servizi di investimento. Lo scenario è più frequente di quanto si possa immaginare e proprio per questo motivo si è deciso di operare in questo senso. L’authority ha reso nota la novità in questione attraverso la propria newsletter che viene pubblicata ogni singola settimana. Le due compagnie che hanno fatto storcere più di tutte il naso e che sono finite nell’occhio del ciclone sono la Flamel Trading Limited, la cui sede si trova in Nuova Zelanda, e Forex Place, la quale si trova invece nelle Isole Vergini Britanniche.
►LA CONSOB PROSEGUE NELLA SEMPLIFICAZIONE REGOLAMENTARE
Ebbene, i loro servizi e le loro attività non hanno alcun tipo di valore all’interno del nostro paese, dunque gli investitori dovranno prestare la massima attenzione a questi nomi, in modo da evitare qualsiasi disguido. Lo stesso discorso vale anche per i siti internet che sono sfruttati in tal senso. Il fenomeno è ben diffuso anche fuori dai nostri confini e anche in Norvegia e nel Regno Unito sono state segnalate delle società finanziarie con sedi molto lontane (tra gli esempi più eclatanti si possono segnalare Hong Kong e Tokyo, ma anche Londra e Lussemburgo).
►I RISCHI DELLE AZIONI CARIM SECONDO LA CONSOB
Qualora si voglia sapere se un determinato broker è in possesso o meno dell’autorizzazione ad operare, bisogna fare riferimento proprio al portale web della Consob; vi sono infatti delle regole molto stringenti per il controllo dei principali mercati, in primis il Forex, con un albo che è stato appositamente creato per inserire le compagnie che sono in regola da questo punto di vista. All’interno dell’elenco sono dunque inserite le società di intermediazione mobiliare (meglio note con l’acronimo Sim), oltre a una sezione speciale per le società fiduciarie.