Dopo aver passato degli anni lontana dalla Borsa, la società di biomedica Esaote vuole tornare ad essere quotata. Oggi si svolgerà il cda e verrà illustrato il bilancio del 2007, un bilancio estremamente positivo, che si è concluso con un fatturato di poco più di 280 milioni, con una crescita dell’8,2%.
L’utile netto ha varcato la soglia degli 11 milioni, il margine operativo lordo i 40 milioni, anche dopo aver portato a termine due acquisizioni, la Kontron Medical (acquisita interamente) e la Technisan Medical Center (acquisita al 20%).
Esaote si occupa di studiare, progettare, produrre e commercializzare strumentazione diagnostica non invasiva, in particolare sistemi per la diagnostica ad ultrasuoni e sistemi per risonanze magnetiche.
Attualmente è uno dei leader mondiale nel suo settore. La sua storia ha avuto inizio negli anni ottanta, nel 1994 venne privatizzata e due anni dopo debuttò in Borsa. Dopo qualche anno Esaote venne acquisita dal Gruppo Bracco, che nel 2003 ne scelse il delisting. Nel 2006 il Gruppo Bracco ne ha deciso la vendita e la proprietà di Esaote è passata interamente nelle mani di un gruppo di investitori con un’ampia quota detenuta da Intesa San Paolo, ed il resto ripartito tra Equinox, Gruppo Mps e Banca Carige.
La società ha sede in Italia, ma opera anche all’estero (+ del 56% realizzato sui mercati esteri), con centri di ricerca e produzione in Olanda e Cina, e società controllate in molti paesi europei e sudamericani.
Se la delibera verrà votata oggi dal cda Esaote potrà tornare presto ad essere quotata in Borsa, probabilmente nel secondo semestre del 2008. Il riassetto societario terminato nel mese di gennaio è andato proprio in questa direzione, con la fusione delle due società operative Esaote e Ebit Aet. E’ prevedibile anche l’uscita dei soci minori.