Il Corriere della Sera ha lanciato un’anticipazione che potrebbe essere di elevato gradimento per le piccole e medie imprese italiane. Stando a quanto affermato dal quotidiano italiano – che ha riportato le parole e le indicazioni sostanziali del numero uno di Unicredit, Federico Ghizzoni – la banca metterà presto a disposizione 40 miliardi di euro per la ripresa economica, e più di 35 miliardi di euro in favore delle famiglie.
In tutto, pertanto, più di 75 miliardi di euro, che serviranno all’istituto di credito di Piazza Cordusio per poter realizzare la propria strategia di penetrazione sul mercato business & retail attraverso interventi di sostegno alla crescita delle imprese italiane (e in particolare alle piccole e medie imprese, che costituiscono la maglia preponderante del tessuto imprenditoriale italiano) e gli incentivi all’esportazione, al fine di supportare la diversificazione del fatturato delle società, e l’ingresso in nuovi Paesi.
Il banchiere di Unicredit ha poi voluto sottolineare che “c’è assoluto impegno a fare credito”, e che tuttavia esso “va fatto in maniera corretta e, perché no, anche selettiva”. Unicredit è in altri termini – per citare le parole di Ghizzoni – “disposta a fare credito”, ma “non a lavorare in perdita”. Un’affermazione che lascia intendere, insomma, che la banca riprenderà a erogare con maggior vigore, pur nel rispetto di requisiti di merito creditizio che saranno più stringenti di quanto non potesse essere in applicazione qualche anno fa.
Attualmente Unicredit è quotata in Borsa Italiana al prezzo di 4,096 euro, con un incremento di 0,89 punti percentuali rispetto all’apertura odierna, e buoni volumi di scambio. La prestazione del titolo è superiore a quella dell’indice FTSE MIB, attualmente in incremento di 0,64 punti percentuali, poco sotto la soglia dei 16.960 punti.
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