Prima che esplodesse la rivolta in Siria nel marzo 2011, il regime di Bashar Assad aveva aggiornato i suoi mezzi elettronici per intercettare le telecomunicazioni. I principali fornitori di Damasco sono da sempre i russi – che sostengono storicamente la dittatura di Assad – e gli iraniani, grandi alleati insieme agli Hezbollah libanesi. Nella lista di fornitori del regime ci sono, però, anche alcuni paesi occidentali come la Germania, la Francia e l’Italia. Wikileaks ha pubblicato sul sito di Assange migliaia di e-mail relative alla Siria.
Tra queste e-mail ce ne sono una trentina che evidenziano come, tra il 2011 e oggi, per cui anche dopo l’inizio della rivolta contro il regime, il gruppo Finmeccanica sia rimasto uno dei principali fornitori della Siria. Il 70% di questi messaggi sono diretti verso manager di controllate di Finmeccanica, Selex ed Elsag Datamat. Gli esperti italiani hanno fornito l’appoggio tecnico a Damasco sui sistemi Tetra, ovvero le radiomobili che vengono utilizzate dalla polizia.
Finmeccanica ha allontanato le accuse affermando che il sistema fornito ai siriani “era destinato all’impiego di parte di organizzazioni peer le emergenze e il soccorso”. Il gruppo italiano ha proseguito spigenado che “la tecnologia Tetra fornita è stata concepita appunto con questa finalità, ossia per un uso esclusivamente civile e non militare. Qualsiasi altro utilizzo che ne sia stato fatto è fuori dal controllo di Selex-Elsag”. Molti contratti stipulati da Finmeccanica con la Siria risalivano a prima della rivolta e altri addirittura a metà Duemila.
I tecnici italiani sono però stati in Siria anche nel marzo scorso, cioè quando già imperversava la battaglia tra le strade della Siria ed era in corso una brutale repressione del regime contro la popolazione civile. Stamattina in borsa il titolo Finmeccanica perde quasi due punti percentuali, restando in area 3,18 euro. Ieri il titolo è salito del 2,27% sulla notizia di un’imminente offerta di Siemens per Ansaldo Energia.