Avio, la divisione nazionale dell’aeronautica, passa di mano. Ad acquisire la struttura è infatti stata General Electric, che rileva il produttore di componenti e motori per aeromobili (fondato oltre 100 anni fa a Torino, e con 5.300 dipendenti), assorbendo tutti i i debiti, attualmente pari a 3,3 miliardi di euro. Lo scopo di GE, stando al contenuto dell’accordo, è quello di accelerare lo sviluppo della struttura, in un’operazione che non riguarderà la sezione Spazio.
Sempre stando al governo, “l’operazione dimostra come l’Italia stia diventando un Paese più competitivo e attraente per gli investimenti italiani e stranieri” e consentirà di “accrescere il peso e il valore di Avio” grazie “ai vantaggi offerti dalla relazione consolidata” con General Electric e “al consistente piano di investimenti” previsto dalla stessa società americana.
Soddisfatto anche il presidente e chief executive officer di Ge Aviation, David Joyce, che ha ricordato i 28 anni di collaborazione con Avio, “di cui Ge, direttamente o tramite joint venture, concorre a generare il 50% dei ricavi”, assicurando l’impegno per lo sviluppo futuro in Italia, per cui vi sarebbero “piani entusiasmanti”.
Del resto, continuava Joyce, “Avio possiede tecnologie, competenze ed eccezionali riserve ingegneristiche per supportare la crescita del nostro business”. Per la divisione il manager ha parlato di investimenti in 10 anni per 1,1 miliardi di dollari, “con l’obiettivo di sviluppare il business delle trasmissioni meccaniche” con sede in Italia, e con la possibilità di estendere le tecnologie di Avio a settori “quali la generazione elettrica, il comparto Oil&Gas, i propulsori marini”.