L’autorità statunitense SEC ha avviato un’indagine nei confronti di Eni e sulla francese Total, per possibili irregolarità finanziarie intervenute nel corso degli ultimi anni del regime del Colonnello Gheddafi. Un filone di inchiesta che il quotidiano Milano Finanza ha definito come “inaspettato”, e che coincide con il ritorno alla normalità delle attività libiche da parte della società italiana, dopo la lunga pausa imposta dalla guerra civile e dalla primissima ricostruzione.
A lanciare l’indiscrezione è stata il Wall Street Journal, che a sua volta riporta fonti della Procura generale di Triboli, dalla quale sarebbe partita una lettera all’indirizzo della Noc, con la richiesta di chiarimenti riguardo ai contratti sottoscritti con le compagnie petrolifere straniere, come la Eni e la Total. Tra le indagate dalla SEC, oltre alla coppia italo-francese di cui si è fatto cenno, anche la Marathon, la Glencore International e la Vitol.
Dalla libica Noc sarebbe inoltre già pervenuta tutta la documentazione richiesta, in linea con quanto precedentemente richiesto dalla Sec, che antecedentemente domandò chiarimenti a Eni e Total sui contratti siglati quando il leader del Paese nordafricano era ancora Gheddafi.
► ENI AUMENTA INFLUENZA SU CONFINDUSTRIA
Nessuna sorpresa, ad ogni modo, per Eni. Già nel bilancio 2011 (nella relazione sull’esercizio), la società italiana ne dava nota con trasparenza, affermando che “in data 10 giugno 2011 Eni ha ricevuto, da parte della statunitense Seco, una richiesta giudiziale formale (subpoena) di produzione documentale relativa alle attività Eni in Libia dal 2008 ad oggi. La richiesta si riferisce a un’indagine in corso senza ulteriori precisazioni né ipotesi specifiche di violazioni ipotizzate, e ha per oggetto certain illicit payments to Libyan officials in possibile violazione del Foreign Corruption Practice Act”.
“A dicembre 2011” – si legge poi negli sviluppi della relazione – “è stata ricevuta una richiesta informale d’integrazione della documentazione prodotta in risposta al subpoena notificato in giugno. Eni sta pienamente collaborando con gli uffici della Sec”.