Nei 12 mesi fino a gennaio l’inflazione Usa era salita del 4,3%. Per quanto riguarda l’inflazione del 2008, essa si e’ attestata a un tasso superiore alle attese sia nel dato generale (0,4% contro stime per 0,3%) sia nella componente “core” (0,3% contro 0,2%). I prezzi dell’energia del primo mese dell’anno sono cresciuti dell’1,7% mensile e quelli dei prodotti alimentari dello 0,7% mensile. Sempre nel mese di gennaio, le costruzioni di nuove case sono aumentate dello 0,8% a 1,012 milioni di unità come atteso dal mercato. A condizionare l’umore anche la tensione sulle quotazioni del petrolio, che alimenta i timori di un ulteriore aumento dell’inflazione, a causa dei maggiori costi energetici.
A Wall Street dopo il forte ribasso accumulato successivamente alla pubblicazione del dato sui prezzi al consumo in gennaio, il Dow Jones guadagna ora lo 0,02% a 12.337 punti mentre il Nasdaq sale dello 0,40% a 2.315 punti. Positivo anche lo S&P 500 (+0,09% a 1.350 punti). Bene anche Hp che dopo aver riportato una trimestrale superiore alle attese guadagna il 7,90%.
Sulla scia dei dati Usa sull’inflazione e dell’aumento del petrolio, soffrono le principali borse del vecchio continente, il cui calo è alimentato dal ribasso dei titoli del settore finanziario. Debole anche il settore telefonico dopo il lancio di tariffe flat per la telefonia mobile da parte dell´americana Verizon, che fanno temere una possibile guerra delle tariffe (forse ai clienti delle compagnie telefoniche non dispiacerebbe..) Per tutte queste ragioni scende dello 0,73% a 5.923 punti l’indice londinese Ftse 100. A Milano Mibtel in ribasso dello 0,78% a 25.808 punti. Scende dello 0,99% a 6.933 punti il Dax di Francoforte e a Parigi il Cac 40 diminuisce dell’1,18% a 4.828 punti. Arretra dell’1,06% a 7.385 punti lo Smi di Zurigo.
Male anche le borse asiatiche, dopo il record storico di ieri del prezzo del petrolio sopra i 100 dollari al barile. La Borsa di Tokyo ha perso il 3.25% e il Nikkei si e’ attestato a 13.310, 37 punti. Hong Kong cede l’1,96%, Taiwan l’1,62%, Seul il 2%, Singapore l’1,9% e Shanghai il 2,23%.