Durante il Forum economico internazionale di San Pietroburgo, Saras e Rosneft hanno scelto di puntellare il proprio matrimonio. L’amministratore delegato del gruppo italiano Massimo Moratti e il presidente del gruppo russo, Igor Sechin, hanno infatti siglato un accordo per la creazione di una joint venture al 50 per cento per le attività commerciali sul grezzo e sui prodotti petroliferi.
La joint venture paritetica – operativa dal prossimo anno – avrà come obiettivo quello di gestire le operazioni di trading basate sugli impianti esistenti, e traghettare i due partner all’interno di nuovi mercati.
“Questa joint venture rafforzerà il posizionamento strategico della Saras e sarà un motore per lo sviluppo commerciale, genernando sinergie importanti grazie alla complementarietà delle due società” – ha affermato Moratti.
Saras lavorava a una joint venture con Rosneft fin dal dicembre del 2012 (sei mesi fa avevamo anticipato quanto sarebbe accaduto in questo nostro articolo sui progetti di joint venture Saras – Rosneft, che vi consigliamo di consultare per una informativa più completa). Nel corso dei mesi successivi i rapporti tra le due parti si sono ulteriormente rafforzati e a metà giugno si è conclusa con successo l’offerta pubblica di acquisto di Rosneft, finalizzata a rilevare il 7,3 per cento del capitale di Saras, ad un prezzo di 1,37 euro per azione, e per un controvalore di 94,5 milioni di euro. L’operazione in questione – ricordava il quotidiano Il Sole 24 Ore poche ore fa – ha ottenuto adesioni per oltre 213,7 milioni, pari al 308,46 per cento deli titoli oggetto dell’offerta pubblica d’acquisto.
A metà aprile, il gruppo moscovita aveva invece rilevato il 13,7 per cento di Saras dalle mani della famiglia Moratti a un prezzo di 178,5 milioni di euro. Ad oggi, pertanto, il gigante energetico russo detiene una quota della compagnia petrolifera italiana pari al 20,99 per cento. Primo azionista controllore è ancora, ampiamente, la Angelo Moratti Sapa, con una quota del 50,02 per cento del capitale sociale.