Dopo qualche ora dall’apertura delle contrattazioni nelle piazze finanziarie del Vecchio Continente la moneta unica viene scambiata a 1,4615 rispetto al biglietto verde, in calo sia rispetto alle ultime rilevazioni della Banca Centrale Europea (1,4790) sia rispetto ai valori registrati in tarda serata di ieri a New York (1,4650). Scende la divisa europea rispetto alla moneta giapponese, l’euro vale 156,90 yen dai 157,30 yen delle indicative della BCE delle giornate scorse. Il deprezzamento dell’euro contro il dollaro è legato in prevalenza all’aumento delle attese degli investitori su un rallentamento della crescita dell’economia del Vecchio Continente dopo le dichiarazioni di alcuni membri della BCE rilasciate nella giornata di ieri. Yves Mersch, membro del Consiglio Direttivo dell’istituto di Francoforte, ha affermato che l’espansione economica del Vecchio Continente evidenzierà un forte rallentamento, è possibile quindi che la BCE possa seguire le strategie monetarie espansive della Federal Reserve, ossia che si realizzino tagli sul costo del denaro.
Apertura in rialzo per il prezzo del greggio sulla piazza di New York dopo i ribassi dei giorni scorsi, un barile di petrolio viene trattato a 91,99 dollari, in rialzo di 1,15 dollari. Secondo gli analisti, i rialzi sono dovuti soprattutto alla chiusura delle operazioni speculative al ribasso, chiusura scattata quando il barile e’ sceso sotto la soglia dei 90 dollari.
Per quanto riguarda il Medio Oriente, Dopo i pesanti ribassi accusati negli ultimi giorni, oggi quasi tutti i listini hanno ripreso quota da quella che secondo gli analisti altro non è che la paura del fantasma della recessione USA, che mette reali timori. Infatti nelle ultime settimane, la Borsa di Tokyo ha messo a segno una serie di terrificanti scivoloni che hanno portato l’indice al livello più basso degli ultimi 26 mesi.