Continua la bufera a Siena. Lo scandalo dei derivati finanziari, che Banca Mps avrebbe occultato nei bilanci degli ultimi anni, sta avendo una grande risonanza nel mondo bancario e della politica, considerando che Rocca Salimbeni è considerata da sempre un “feudo rosso”, la banca dell’ex Pci e quindi ora del Partito Democratico. Le presunte irregolarità nei bilanci della banca senese stanno facendo muovere un po’ tutti gli organi di vigilanza per valutare l’entità delle perdite e le responsabilità. Secondo Bankitalia ad occultare i documenti contabili sarebbero stati gli ex vertici del Montepaschi.
Il riferimento va chiaramente a Giuseppe Mussari, fresco di dimissioni dalla presidenza dell’Abi proprio a seguito dello scandalo dei derivati che sta infangando il prestigioso nome del Monte dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo e oggi terzo gruppo bancario italiano dietro Unicredit e Intesa Sanpaolo. Da Via Nazionale hanno subito respinto le critiche di scarsa vigilanza condotta negli ultimi anni nei bilanci di Mps.
► MPS NELLA BUFERA PER SCANDALO DERIVATI
Bankitalia ha dichiarato che le operazioni finanziarie relative ai derivati stipulati dalla banca dal 2009 ad oggi sono emerse soltanto di recente, “a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all’Autorità di vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps”. Il derivato finito subito sotto accusa è Alexandria, che Mps avrebbe stipulato nel 2009 con il broker giapponese Nomura. L’esistenza dell’operazione è stata scoperta solo di recente da Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, nel momento in cui i due leader della banca senese hanno aperto la cassaforte dell’ex direttore generale Antonio Vigni. La scoperta dei documenti sarebbe avvenuta solo nell’ottobre scorso.
► GIUSEPPE MUSSARI SI DIMETTE DALLA PRESIDENZA DELL’ABI
Le operazioni sui derivati finanziari di Mps potrebbero avere un impatto disastroso sui già fragili conti dell’istituto senese. Secondo rumors le perdite potrebbero raggiungere anche i 700 milioni di euro. Ciò spiega anche perché Mps ha chiesto 3,9 miliardi di euro di Monti-bond, anziché 3,4 miliardi come previsto inizialmente. Ieri il titolo Banca Mps è crollato in borsa: le azioni hanno perso l’8,43% a 0,2541 euro. Negli ultimi due giorni il ribasso si aggira intorno al 15%.