Il 2013 è iniziato nel peggiore dei modi per Monte dei Paschi di Siena. Coinvolta in una crisi senza precedenti nella sua plurisecolare storia, l’istituto di credito toscano si trova ora dinanzi a una serie di “imprevisti” e di scelte particolarmente delicate, a cominciare dall‘incremento del numero di lavoratori che saranno indotti a lasciare le scrivanie di filiali e sedi centrali.
Di fatti, stando a quanto si legge a mezzo stampa, oltre ai 1.000 previsti, almeno altri 660 lavoratori lasceranno la banca usufruendo del fondo di solidarietà del credito. Una decisione assunta dopo un’intesa con le organizzazioni sindacali di principale riferimento, che hanno definito l’integrale accoglimento delle richieste dei dipendenti di aderire al fondo di solidarietà, in attuazione dell’intesa dello scorso 19 dicembre (vedi anche Truffe decennali nell’area finanza Mps).
Pertanto, altri 660 dipendenti usciranno anticipatamente dal servizio con il sostegno dell’ammortizzatore di settore, permettendo così alla banca di ridurre i costi e ricomporre gli organici in linea con i target industriali.
La notizia degli ultimi giorni è tuttavia un’altra. Il presidente Adusbef Elio Lannutti ha infatti avviato un’azione di responsabili che “deve essere estesa alle dormienti autorità vigilanti Consob e Bankitalia, che hanno consentito le operazioni fraudolente”. Per l’Adusbef, infatti, l’azione di responsabilità contro gli ex vertici della banca senese non può esonerare la responsabilità di Bankitalia e di Consob, rispettivamente per gli omessi interventi Tub e per la mancata impugnativa dei bilanci e dei prospetti negli aumenti di capitale e nell’operazione Casaforte (vedi anche Soluzioni crisi Monte Paschi di Siena).
Adusbef presenterà così una class action contro Bankitalia e Consob, corresponsabili per mancata vigilanza sulla prudente gestione del credito e dei risparmio su una bancarotta che è stata evitata solo per intervento pubblico (con i 4 miliardi di euro dei Monti Bond) e – ha infine attaccato il presidente Lannutti – “non certo per la vigilanza di autorità sempre a braccetto con l’Abi e i banchieri”.