Continuiamo a focalizzarci su quanto accade all’interno della compagine societaria di Rcs. Il gruppo editoriale, come vi abbiamo riportato negli ultimi giorni, è infatti in piena operazione di riassetto, e molto potrebbe cambiare, soprattutto per quanto attiene gli altri soci che non fanno parte del patto con lock – up, e i soci fuori dal patto di sindacato che controlla la società.
Ma andiamo con ordine. I soci con patto e lock – up (cioè il patto di sindacato, e l’obbligo di non vedere le proprie partecipazioni entro un arco temporale determinato, al fine di stabilizzare le quotazioni del titolo) conteranno in tutto il 47,308 per cento. Tra di essi figureranno Mediobanca (con quota stabile al 19.936 per cento), Fiat (con quota in crescita post riassetto da 10,497 per cento a 13,397 per cento), Fonsai, Pirelli, Intesa Sanpaolo, Mittel, Edison (abbiamo parlato più volte del riassetto societario di Rcs, e delle sue conseguenze sul futuro del gruppo editoriale italiano, anche sul nostro sito-cugino InvestiSicuro).
I soci del patto di sindacato che tuttavia non hanno aderito al vincolo di lock – up sono invece Italmobiliare, Generali, Sinpar, Merloni, Eridano: tutti gli istituti in essere ridurranno decisamente la propria presenza relativa nel capitale sociale di Rcs, con Italmobiliare che vedrà dimezzarsi la propria quota (da 7,42 per cento a 3,75 per cento), Generali che passerà dal 3,975 per cento allo 0,99 per cento, Sinpar che passa dal 2,06 per cento all’1,25 per cento, Merloni che passa dal 2,090 per cento allo 0,4 per cento e Eridano che passa dall’1,228 per cento a 0,75 per cento.
Per quanto infine concerne i soci fuori dal patto, il quotidiano Il Sole 24 Ore riporta la notizia secondo cui Rotelli, principale azionista fuori dal patto, passerà dal 16,664 per cento a una quota che potrebbe essere inferiore. Stesso discorso per Della Valle, attualmente detentore dell’8,695 per cento, mentre Edizione passerà dal 4,8 per cento all’1,2 per cento.