Sono passati quattro anni e tre mesi da quando Calisto Tanzi, ex patron della multinazionale di Collecchio, fu arrestato all’aeroporto di Malpensa di ritorno da un viaggio in Sudamerica. L’accusa: bilanci truccati e dubbie coperture finanziarie. Secondo quanto sostengono i Pm Vincenzo Picciotti, Paola Reggiani e Lucia Russo, che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio tanto degli ex amministratori e sindaci della società di Collecchio, quanto di revisori contabili ed esponenti del mondo bancario e finanziario italiano. Due le accuse agli ex ragionieri del gruppo dirigente di Calisto Tanzi: il concorso in bancarotta fraudolenta e l’associazione per delinquere.
Quattordici miliardi di euro di ‘buco’ accertato, 200mila i risparmiatori danneggiati di cui 33mila probabili parti civili, 56 imputati, 125 udienze previste e circa 10 milioni di pagine di documenti. Sono alcuni dei numeri del “processo del secolo”. Il tribunale di Parma, dopo aver sentito alcuni giorni fa le parti, ha deciso di rinviare l’udienza del processo Parmalat al 6 maggio. Un’altra udienza è già fissata il 13 giugno. Questo si è reso necessario, secondo il presidente del collegio dei giudici, Eleonora Fiengo, per
meditare adeguatamente dal momento che le richieste della difesa dei 65 imputati e quelle della Procura, necessitano di un ulteriore approfondimento.
Intanto nei giorni scorsi Deutsche Bank ha ridotto la partecipazione in Parmalat entro il 2%. E’ quanto emerge dalle comunicazioni Consob sulle partecipazioni rilevanti. L’operazione è datata 7 marzo scorso. Deutsche Bank aveva in portafoglio il 2,053% di Parmalat dal 6 febbraio scorso. Sempre dalle comunicazioni Consob, inoltre, si evince che Jgd Management Corp, braccio di investimenti di York Capital specializzato nel distressed, ha aumentato al 3,092% dal 2,059% la partecipazione in Parmalat. L’operazione, effettuata a titolo di gestione del risparmio, è datata 13 marzo scorso. Jgd Management aveva in portafoglio il 2,059% dal 17 agosto 2007.