Il consiglio di amministrazione di Prelios non è stato ancora convocato, come deciso qualche tempo fa, per la data del 10 ottobre allo scopo di valutare le offerte della Feidos di Masimo Caputi e del fondo americano Fortress Investment Group. Il board potrebbe ancora riunirsi per il 10 ottobre, ma nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti i rumors che vogliono lo slittamento della riunione in quanto gli azionisti di Prelios non sono ancora convinti del tutto delle offerte, per cui intendono fare ulteriori approfondimenti.
Negli ultimi giorni i due potenziali acquirenti hanno incontrato le banche e i soci del patto di sindacato per trovare un accordo di massima sulle modalità di intervento in questa operazione. Entrambi i player in lizza per Prelios sono disposti a portare avanti ad oltranza la trattativa, ma resta da sciogliere il nodo del sostegno degli azionisti del patto e delle banche creditrici. Insomma, non appare affatto semplice trovare un’intesa in tempi brevi.
A questo punto inizia a farsi largo l’ipotesi di un “piano B”, una soluzione alternativa alle offerte attualmente messe sul tavolo per la società immobiliare controllata da Camfin. Il piano coinvolgerebbe gli attuali azionisti del patto di sindacato, in particolare Camfin e Generali, e chiaramente le banche creditrici, con Unicredit e Intesa SanPaolo in testa. Per porre fine alla crisi di liquidità che sta attraversando l’azienda si procederebbe con un rafforzamento del patrimonio utilizzando una soluzione “mista”, caratterizzato da un aumento di capitale e da un riscadenziamento del debito con le banche.
Il piano B sarebbe la soluzione ideale per evitare la svendita di Prelios, visto che gli azionisti credono ancora in un rilancio industiale dell’azienda. Negli ultimi tre anni Prelios ha mostrato bilanci in rosso a causa di forti svalutazioni degli asset immobiliari, ma oggi i prezzi si sono adeguati maggiormente al nuovo scenario di mercato che attualmente si trova su minimi importanti. Ieri le azioni Prelios hnno chiuso la seduta con un calo dello 0,42% a 0,0938 euro.