Piazza Affari: male gli energetici, seduta positiva per Mediaset e Telecom

L’andamento di Wall Street e i timori per una serie di rialzi dei tassi da parte della Bce non hanno giovato ieri all’andamento di Piazza Affari: indici quindi in calo alla Borsa Italiana nella prima parte delle contrattazioni, dove l’indice Mibtel scendeva in mattinata dello 0,92%, in sintonia con quanto avviene su tutte le piazze europee a causa dell’andamento di Wall Street e delle borse asiatiche e in attesa della decisione della Banca centrale europea sui tassi di eurolandia. A fine seduta il Mibtel ha chiuso con un progresso dello 0,01% a 22.406 punti, lo S&P/Mib è salito dello 0,41% a 29.094 punti mentre l’All Stars è sceso dello 0,88% a 11.765 punti.


Seduta negativa per gli assicurativi (Generali -0,87%); fra gli industriali tornano a scendere Fiat (-2,21%) e Pirelli (-2,8%) e fra i tecnologici Stm (-2,47%). Scendono soprattutto le quotazioni di tutti i titoli del comparto energetico e nonostante la corsa del petrolio, ad essere venduti sono stati proprio i titoli: Eni (-1,07%), Saipem (-2,8%), Enel (-1,35%), Terna (-2,32%). Non è una buona situazione per Unicredit -0,74%. Tra i titoli peggiori Stefanel (-9,41% a 0,43), Immsi (-4,06% a 0,66) ed Erg (-4,06% a 13,56).

Tirano invece il fiato alcune banche che chiudono la seduta in rialzo: Ubi Banca (+3,41% a 15,78) e Banco Popolare (+2,29% a 11,56) in testa alle preferenza del mercato. Corrono anche Mediobanca (+2,08% a 10,73) e Intesa Sanpaolo (+1,90% a 3,75%). Risale Mediaset (+3,68% a 4,17), che ha visto la pubblicità del primo semestre salire del 2-3%. Aumenta anche la domanda di titoli Geox (+4,89% a 6,76%) e Finmeccanica (+2,68% a 17,04). Seduta positiva per Telecom Italia (+0,91% a 1,32).

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