La giornata di ieri è stata decisamente positiva per la borsa milanese nella prima parte della seduta. Poi, dopo l’apertura di Wall Street, gli entusiasmi si sono raffreddati così in chiusura l’indice azionario italiano FTSE MIB ha evidenziato un rialzo dello 0,43% a 15.876 punti. In mattinata, però, il rialzo dell’indice italiano era stato molto più ampio, grazie al lancio del piano di buyback sul debito da parte della Grecia, ma soprattutto in virtù della forte discesa dello spread Btp-Bund sotto 300 punti base.
L’indice FTSE MIB aveva superato anche quota 16mila punti, toccando il massimo più alto da oltre un mese a 16.106 punti. Piazza Affari resta sempre proiettata verso il target dei 17mila punti entro fine anno, a meno che non avvenga nei prossimi giorni una brusca, quanto inaspettata, inversione del sentiment degli investitori. Qualche incertezza sulla possibilità di un rally delle borse di fine anno c’è ancora, visto che negli Stati Uniti restano le incognite legate al fiscal cliff.
Ieri c’è stata anche la frenata dell’attività manifatturiera americana: a novembre l’indice Ism manifatturiero è sceso sotto la soglia psicologica dei 50 punti, spartiacque tra crescita e rallentamento. Si tratta del dato peggiore da luglio 2009, anche se gli analisti spiegano il brusco rallentamento con il passaggio dell’uragano Sandy tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre scorso che ha impedito all’industria manifatturiera di potersi muovere a pieno regime. A Wall Street gli indici azionari più importanti hanno chiuso in ribasso: Dow Jones -0,46%, S&P500 -0,47%, Nasdaq -0,27%.
Per quanto riguarda Piazza Affari, il titolo migliore è stato Mediaset, che ha chiuso la seduta con un rialzo del 6,69% a 1,355 euro. Il secondo best perfomer è stato Unicredit, che ha chiuso la seduta con un progresso del 2,23% a 3,66 euro salendo sui livelli più alti da oltre un mese. In generale, i titoli bancari si sono mossi abbastanza bene ma hanno limato i guadagni dopo l’apertura di Wall Street. Il titolo Intesa SanPaolo ha chiuso la seduta con un rialzo dello 0,93% a 1,306 euro.