Uno dei titoli più scadenti del listino italiano è sicuramente Unipol; nella fase di recessione del 2008 infatti si è distinto per riuscire ad amplificare le performance negative dell’indice (già pessime di suo) e mancare completamente le fasi rialziste, costringendo i cassettisti a a chiudere le posizioni in forte perdita per la paura di trovarsi di fronte all’ennesimo titolo inserito in un down-trend di lungo periodo (cosa che poi sembra essere risultata vera).
Come Telecom e Tiscali a loro tempo, adesso c’è quindi anche Unipol insieme all’insospettabile STM che tenta di aggiudicarsi il premio per la peggior performance di lungo periodo, nonostante i fondamentali non sono così disastrosi; l’ideale è sicuramente uscire da questo titolo e cambiare completamente Mercato per integrare un piano di lungo periodo mirato a guadagnare una modesta percentuale, ma nel caso in cui si voglia azzardare l’ennesimo trade di medio periodo si consiglia di passare alle opzioni, che a discapito della loro tanto pubblicizzata pericolosità diventano strumenti di protezione in questi casi a bassissimo costo (le call ormai sono svendute a prezzi ridicoli).