Dopo alcuni giorni in cui sembrava tornare un pò di sereno sui titoli bancari, travolti da un uragano di vendite in questi mesi sui mercati finanziari di tutto il mondo, ecco arrivare subito la doccia fredda di nuovi timori sulla solidità di alcuni importanti istituti bancari, e il valzer delle vendite, cominciato prepotentemente a Wall Street giovedi, ha di nuovo colpito indistintamente tutti i titoli del comparto. Il profit warning lanciato poi dai due colossi dell’assicurazione tedesca Hannover Re e Munich Re non ha fatto altro che coinvolgere nelle vendite anche i titoli assicurativi.
Per quanto riguarda il nostro paese, i pareri delle banche d’affari internazionali sono piuttosto contradditori perchè se per esempio Ubs ha affermato di preferire i titoli delle banche italiane a quelli europei con il giudizio overwight, Citigroup invece ha ridotto i target price di diversi istituti di riflesso ad un taglio delle stime di utili sul biennio 2008/2009 rispettivamente del 5% e del 7%.
Leggendo il report della banca statunitense infatti si può vedere come ci sia una vera e propria pioggia di tagli di target price di tutti i principali titoli bancari quotati a Paizza Affari. %. Gli esperti della Banca d’affari sottolineano, infatti, come negli gli ultimi anni siano stati prosperosi per le banche italiane, con un forte declino del costo del credito grazie alle migliori condizioni macroeconomiche, alla piu’ forte crescita di medio/lungo termine e dei prestiti retail, ai bassi tassi di interesse, alla disoccupazione in calo e a migliori bilanci delle attivita’ corporate. Per Citigroup difficilmente questi trend potranno continuare nell’attuale contesto e per tale ragione il broker taglia il target price di B.P.Milano a 7 euro (da 7,4, rating hold), quello di B.Popolare a 12,6 euro (da 13, hold), quello di Intesa Sanpaolo a 4,5 euro (da 4,8, hold), quello di B.Mps a 1,9 euro (da 2,15, hold), quello di Unicredit a 4,3 euro (da 4,6 hold) e quello di Ubi B. a 18 euro (da 18,8, buy).