Come noto, Eni ha presentato ai propri stakeholders il piano strategico. Una presentazione tenutasi a Londra, in un contesto di attesa particolarmente vibrante, considerato anche che seguiva di pochissimo l’annuncio della conclusione dell’intesa raggiunta con i cinesi di Cnpc. Vediamo allora quali sono le principali previsioni formulate dalla compagnia energetica dinanzi agli analisti finanziari, e in che modo i conti societari potrebbero essere influenzati da tali trend.
Per quanto attiene, anzitutto, l’accordo con i cinesi di Cnpc, è stato ricordato come il contenuto fondamentale dell’intesa riguardi il cedimento del 20% dell’area 4 in Mozambico e l’ingresso nel gas non convenzionale in Cina. “Un’operazione definita strategica da Paolo Scaroni, AD del gruppo energetico” – ricordava in proposito l’agenzia di stampa Reuters in un suo comunicato.
Stando a quanto ottenuto in seguito alle recenti dismissioni, tra cui quella di Snam (in tal proposito, pochi giorni fa abbiamo avuto modo di parlare della presentazione del piano strategico di Snam Rete Gas), Galp e l’ultima siglata con la Cina, Eni possiede ora un tesoretto di liquidità valutato intorno ai 9 miliardi di euro e bond per 18 miliardi di euro. “Per questo la società intende distribuire agli azionisti un dividendo crescente nel tempo ed un nuovo piano di buyback sulle azioni, oltre a crescere sempre più nell’esplorazione e produzione, stimata in crescita di oltre il 4% nei prossimi quattro anni” – proseguiva l’agenzia di stampa.
Tornando agli investimenti, questi sono previsti in crescita a 56,8 miliardi al 2016, un aumento di 1,6 miliardi destinati in particolare al Mozambico. Il piano d’investimenti sarà sostenuto da una forte generazione di liquidità (20 miliardi di euro l’anno è la stima ritenuta più attendibile), con incremento della produzione E&P e da oltre 10 miliardi di dismissioni.
Per gli azionisti, il top management ha indicato un dividendo crescente, che nel 2013 sarà pari a 1,10 euro per azione, in aumento del 2 per cento rispetto al 2012.