La seduta odierna è stata finora negativa per i titoli bancari quotati sul listino principale di Piazza Affari, ovvero l’indice FTSE MIB. Tra i titoli in calo quest’oggi troviamo Intesa SanPaolo, che a circa mezz’ora dall’apertura degli scambi a Wall Street perde lo 0,7% circa quotando poco sopra 0,97 euro. Il titolo ha toccato un massimo intraday a 0,994 euro, dimostrando così di non riuscire nemmeno a raggiungere temporaneamente la soglia psicologica di 1 euro. La debolezza del titolo è stata accentuata dal taglio del prezzo obiettivo effettuato da SocGen.
La banca transalpina ha deciso di abbassare il target price di Intesa SanPaolo a 0,8 euro dalla precedente valutazione di 0,9 euro. La raccomandazione sul titolo bancario torinese è stata confermata a “sell”, cioè vendere le azioni. Société Générale aveva tagliato in mattinata anche il target di Unicredit a 3,6 euro da 3,8 euro, confermando il giudizio “buy”. Le azioni Intesa SanPaolo sono in rosso da alcuni giorni.
Il recente downgrade di Moody’s sul debito sovrano italiano prima e sul rating della banca torinese poi ha accentuato le difficoltà del titolo in borsa che ieri aveva chiuso la seduta con una perdita di poco superiore al 3%. Da un punto di vista tecnico, è stata finora decisiva per il ritorno della negatività la perdita del supporto, nonché soglia psicologica, di 1 euro. Il breakout ribassista del fondamentale livello tecnico ha facilitato l’azione dei venditori, che ora possono puntare al prossimo target di 0,93 euro.
Dai massimi di inizio mese, toccati a 1,139 euro, il titolo Intesa SanPaolo ha perso più del 17% del proprio valore e ora da inizio anno la performance negativa sfiora il 27%. Dai massimi dell’anno, toccati l’8 febbraio scorso a 1,572 euro, la perdita è addirittura pari al 62%. I prezzi sembrano ora dirigersi verso il prossimo supporto posto tra 0,95 e 0,93 euro che, se perforato, potrebbe aprire la strada a un ritorno verso i minimi storici di 0,81 euro.