Come qualcuno si attendeva, dopo il grande boom di inizio settimana, gli ultimi due giorni di negoziazioni settimanali per il titolo Rcs hanno rappresentato un duro ritorno alla realtà per gli azionisti della società editoriale. La quotazione dell’editore del Corriere della Sera ha subito una contrazione del 28 per cento nella sola giornata del venerdì, tornando su una più realistica quota dei 1,55 euro, dopo aver raggiunto il massimo storico recente di 2,57 euro nella precedente giornata del 5 settembre 2012.
Così come avvenuto nel periodo di rapida ascensione delle quotazioni di Rcs, anche per quanto concerne la discesa, l’elemento predominante sembrano essere i fortissimi volumi di scambio, con una media pari a 1,6 milioni di azioni nella giornata di venerdì, contro il picco di 15 milioni di azioni nella prima parte della settimana. Agli occhi della maggioranza degli analisti, le quotazioni di Rcs avrebbero finito di regalare buone o brutte sorprese agli azionisti, tornando in un’orbita più regolare.
Ma cosa è accaduto alle azioni di Rcs, protagoniste di questa clamorosa altalena? La spiegazione sembra essere ricercata in un rastrellamento realizzato al di fuori dal patto di sindacato che attualmente controlla il 58 per cento del gruppo editoriale. Stando a quanto affermato dal quotidiano La Repubblica, indiziato potrebbe essere Giuseppe Rotelli, primo azionista singolo con oltre il 16 per cento, che potrebbe essersi avvicinato al 20 per cento. Altro indiziato è Diego Della Valle, che – titolare del 5,4 per cento – potrebbe ora essersi avvicinato al 10 per cento.
Al di là delle conseguenze finanziarie per i “rastrellatori” occorrerà comprendere, ora, se da un punto di vista meramente strategico per Rcs possa cambiare qualcosa, visto e considerato che per il 21 settembre è prevista una nuova riunione del patto di sindacato, che potrebbe compiere una prima, importante analisi sul nuovo piano industriale annunciato dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, e sul rafforzamento patrimoniale che si è reso pressochè necessario in seguito alla svalutazione della Recoletos, comprata nel 2007.