Sono principalmente due le opzioni che potrebbero favorire il riassetto della galassia Pirelli. Stando a quanto affermano i principali osservatori di mercato, con la prima ipotesi di riassetto si punterebbe a far entrare direttamente un nuovo investitore all’interno della Mtp Sapa, che sta in cima alla filiera; con la seconda ipotesi, invece, l’ingresso del nuovo socio si realizzerebbe con la creazione di una newco intermedia tra la Sapa e la Gpi, nella quale far confluire la partecipazione di Tronchetti nel gruppo Camfin–Pirelli.
Due progetti differenti per tecnica e sostanza, come si potrà vedere, che attualmente procedono in maniera contemporanea. Ad aiutarci a comprendere come cambierà la filialera Pirelli è Laura Galvagni, che sul Sole 24 Ore ricorda come il punto di partenza per decifrare la complessa vicenda sia proprio “la struttura della galassia post scissione della Gpi. Attualmente il veicolo, primo socio di Camfin con il 41,71%, è controllato dalla Mtp Sapa di Marco Tronchetti Provera con il 55,4% e partecipato al 30,94% dai Malacalza. A valle della separazione Tronchetti, assieme ai partner storici Moratti e Alberto Pirelli, controllerà il 29% di Camfin (che qualche giorno fa approva il prestito convertibile). Questo pacchetto potrà essere custodito alternativamente dalla Mtp Sapa, post ingresso del nuovo investitore, oppure conferito in una newco partecipata dalla cassaforte e dal nuovo azionista. In entrambi i casi è previsto un aumento di capitale nell’ordine dei 40-50 milioni a servizio del nuovo ingresso”.
La conseguenza prevedibile è che l’iniezione di liquidità diluirà inevitabilmente la presa di Tronchetti sulla galassia Pirelli. “Ma secondo quanto si apprende” – aggiunge Galvagni – “sia nel veicolo sia nella Sapa, l’imprenditore continuerà ad avere la maggioranza assoluta con una quota compresa, stando alle prime stime, intorno al 55%-65%. Da definire, visto che il progetto è ancora in fase embrionale, tutto il tema della governance. Di certo, l’intenzione è quella di lasciare nella mani di Tronchetti il timone della Bicocca e di preservare l’integrità del capitale della Pirelli. Del resto, proprio quest’ultima è l’asset ambito. Complice la recente strategia portata avanti nel gruppo nel triennio 2009-2011 che, attraverso la focalizzazione sul segmento Premium, ha permesso di incrementare la capitalizzazione dai 2,2 miliardi del 2009 (media degli ultimi tre mesi dell’esercizio) ai 4 miliardi attuali”.
Il tutto, mentre la battaglia con la famiglia Malacalza è ancora in pieno svolgimento, e rischia di complicare ancor di più un contesto dalle tinte non certo chiare.