Richiesta di rinvio a giudizio per Telecom Italia

 La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Telecom Italia, sulla base di quanto stabilito dalla legge 231 per la responsabilità degli enti, e per l’ex amministratore delegato Riccardo Ruggiero. La richiesta coinvolge altresì l’ex direttore operativo Massimo Castelli, e l’ex responsabile marketing Luca Luciani (in precedenza, anche amministratore delegato di Tim Brasil).

L’inchiesta è stata chiusa il 20 aprile scorso, e contesta i reati di truffa aggravata, ostacolo all’autorità di vigilanza e false comunicazioni sociali. La conclusione è stata formalizzata con la richiesta di rinvio a giudizio, con il procuratore aggiunto Alfredo Robledo che ha mandato gli atti al giudice affinchè ne disponga il giudizio, coinvolgendo formalmente gli ex manager, invischiati nell’affare ben noto delle cosiddette “sim false”.

Secondo quanto hanno formulato gli inquirenti, i tre ex manager avrebbero, in concorso tra loro, tenuto in vita con mezzi illeciti circa sei milioni di schede sim in realtà scadute, al fine di gonfiare le quote di mercato e il numero di clienti della compagnia telefonica.

L’obiettivo dei tre indagati, si legge nelle carte della procura, era quello di “incrementare fittiziamente il volume della clientela tramite una procedura consistita nel mantenere attive schede sim di immediata o di prossima scadenza”. Per poterlo fare, i tre riuscivano a mantenere operative le schede sim “ a mezzo di un accreditamento fittizio su ciascuna sim della somma di un centesimo”.

A questo punto, la pratica passa al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Milano, che dovrà decidere se rinviare a giudizio o meno i tre manager, e la società operante nel settore delle telecomunicazioni.

TELECOM ITALIA POSSIBILE PREDA A PIAZZA AFFARI

Continueremo a informarvi sull’evoluzione di questa complessa vicenda, che potrebbe avere delle ripercussioni anche nei confronti della società, coinvolta, come detto, in seguito alla riconduzione al perimetro della legge 231.

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