Sta per giungere a conclusione il tema della risoluzione dell’esposizione passiva di Premafin. I sette istituti di credito che vantano un’esposizione nei confronti della cassaforte della famiglia Ligresti (Mediobanca, Unicredit, Cariparma, Banca Popolare di Milano, Banco Popolare, GE Capital e Intesa Sanpaolo) avrebbero infatti trovato un accordo di massima sul riscadenziamento del debito della holding.
Il progetto di rifinanziamento dell’esposizione passiva, con una dilazione su un più lungo termine, è stato illustrato durante alcuni recenti incontri tenuti in Banca Leonardo (che svolge il ruolo di advisor di Premafin) e prevede principalmente la spalmatura dell’esposizione passiva a 10 anni dei termini di rientro. Inoltre, dopo l’eventuale (pur prevedibile) fusione tra le holding, le società assicurative controllate Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni, unitamente all’offerte Unipol, verrà lanciato un bond convertibile da 150 milioni di euro con scadenza a tre anni, e verranno concesse linee di credito per i restanti 218 milioni di euro con scadenza tra il 2016 e il 2017.
Il progetto verrà ora presentato nel corso del consiglio di amministrazione di Unicredit, che svolge invece il ruolo di banca agente del pool, il quale invierà successiva informativa alla holding Premafin per il via libera alla transazione. I tempi sono ad ogni modo particolarmente ristretti, tanto che per lunedì prossimo è già previsto un altro vertice delle stesse banche, probabilmente decisivo.
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Prima di tale data, giovedì, verrà riunito il consiglio di amministrazione di Premafin per illustrare il progetto Sator – Palladio. Nel mentre, Unipol UGF ha incontrato Premafin e Mediobanca. Una fitta rete di trattative e di negoziazioni della quale si inizia, finalmente, ad intravedere una risoluzione. Anche se, visto e considerato quanto è successo nel recente passato, non è possibile certamente escludere sorprese e risvolti inaspettati.
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