Il gruppo Eni ha chiuso il bilancio dei primi 9 mesi del 2012 con un giro d’affari in crescita del 20,3% a 63,2 miliardi di euro rispetto ai 52,53 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Sale anche il risultato operativo adjusted del 13,9%, a 14,8 miliardi di euro dai 12,99 miliardi registrati nei primi nove mesi del 2011. Buone indicazioni arrivano dall’utile netto, in aumento del 13,6% a 6,33 miliardi di euro da 5,57 miliardi. L’utile netto adjusted è stato pari a 5,61 miliardi di euro.
Stamattina il titolo Eni è in rialzo dell’1,67% alla borsa di Milano, quotando a 17,62 euro. Il titolo è praticamente sui massimi di giornata ed è tra i migliori sul listino azionario milanese FTSE MIB. Ieri, invece, le azioni del Cane a Sei Zampe avevano evidenziato un calo vicino al punto percentuale. Nel terzo trimestre del 2012 il risultato operativo è cresciuto del 2,2% a 4,36 miliardi di euro, mentre l’utile netto adjusted è aumentato a 1,78 miliardi di euro.
Al 30 settembre 2012 l’indebitamento finanziario netto di Eni era pari a 19,62 miliardi di euro, in calo del 43% circa da inizio anno (quando era pari a 28,03 miliardi) grazie alla cessione della quota detenuta in Snam Rete Gas. Il cash flow generato dalle attività operative è stato di 10,25 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012, mentre gli investimenti tecnici si sono attestati a 8,87 miliardi di euro. Questi ultimi sono stati confermati dai vertici societari a 11,9 miliardi di euro per l’intero 2012.
L’amministratore delegato Paolo Scaroni ha dichiarato che “nel terzo trimestre Eni ha conseguito ottimi risultati grazie alla crescita della produzione, sostenuta dal continuo miglioramento delle attività in Libia”. La produzione di idrocarburi è prevista in crescita rispetto al 2011, mentre la vendita di gas dovrebbe essere in linea con quella evidenziata lo scorso anno.