La sede legale di Fiat rimane in Italia. Almeno per il momento e almeno stando a quanto affermato dal Lingotto all’interno di un comunicato nel quale si precisa che il trasferimento del quartier generale “non è all’ordine del giorno”. Ai media internazionali la compagnia torinese sembra così replicare in maniera netta a quanto affermato da Bloomberg che, a titolo di indiscrezione, aveva ipotizzato un simile passaggio di consegne tra il suolo tricolore e quello nordamericano.
“Si tratta di una non notizia in quanto la stessa Bloomberg ha sottolineato che nessuna decisione è stata presa e che altre opzioni sono in corso di esame” – scrive ancora Fiat in un comunicato. Intanto Sergio Marchionne, che in questi giorni è negli Stati Uniti, sembra prendere tempo sull’argomento, lasciando intendere che una decisione verrà assunta dopo l’effettiva fusione tra Fiat e Chrysler e, pertanto, solamente nel corso del prossimo anno (intanto, vedi anche la prima trimestrale 2013 deludente).
“La questione della sede legale è poi distinta sia da quella del quartier generale che dal mercato azionario di quotazione: nel caso delle nozze tra Fiat Industrial e Cnh, per esempio (tuttora in attesa di perfezionamento), la sede legale sarà in Olanda e la quotazione principale a Wall Street” – ricordava inoltre il quotidiano Il Sole 24 Ore per poi precisare che – “per quanto riguarda le prospettive di fusione con Chrysler e l’eventuale trasferimento della sede, bisognerà attendere che Fiat compri la quota di minoranza di Chrysler in mano al fondo Veba, con il quale è in corso il negoziato sul prezzo: per ora non ci sono novità, anche se un’accelerazione del dossier non è esclusa. L’impatto sul titolo dipenderà poi dal prezzo; visto che la distanza tra le due parti è elevata, la valutazione non è facile”.
Nonostante le smentite di Fiat, i sindacati mantengono comunque uno stato di allerta, evidenziando l’impressione che la società torinese stia accelerando il processo di delocalizzazione.