Si fa sempre più concreta l’ipotesi di una Roma statunitense: la conferma arriva da un comunicato ufficiale della società dei Sensi, nel quale si parla di un avvenuto incontro tra le parti. Due rappresentanti di Soros, del fondo di investimento incaricato di gestire l’affare, ed il legale della famiglia Sensi si sono incontrati per discutere dell’offerta, anche se nel comunicato ufficiale la Roma non si è sbilanciata troppo, con un prudente “possibile generico interesse”.
Il comunicato è stato diffuso anche tramite il sito della squadra e i tifosi hanno già cominciato a sognare: perché nel comunicato non si fanno nomi, si parla di un “soggetto potenzialmente interessato”, ma tutti sanno che si tratta dello speculatore più famoso del mondo, George Soros.
La prudenza è d’obbligo in certe questioni, ma il titolo della Roma ieri ha guadagnato 9 punti percentuali e c’è chi si dice già certo del futuro a stelle e strisce della squadra capitolina. Quello che è certo è che è terminato il tempo dei nomi sussurrati: la trattativa è in atto e sembra che debba terminare velocemente. In molti scommettono su una risoluzione in breve tempo, entro la fine del campionato. Ma cosa potrebbe frapporsi tra il magnate di origini ungheresi e la squadra giallorossa?
Secondo alcune fonti la trattativa avrebbe già incontrato i primi ostacoli. In primis ci sarebbe un altro gruppo interessato alla società romana, e non si tratterebbe dell’altra cordata statunitense di cui già si era parlato in passato bensì di un gruppo arabo, e Soros non sembra allettato dall’idea di mettere su un’asta.
Si parla per ora di cifre attorno ai 250 milioni, ma nel comunicato della Italpetroli si nega che durante l’incontro si sia parlato di valore economico (figuriamoci…). I Sensi vorrebbero alzare il valore della società, così come Soros vorrebbe poter costruire un nuovo stadio ed avere così la garanzia di maggiori entrate.
Lo stadio appunto Soros lo vorrebbe sullo stile dell’Emirates Stadium dell’Arsenal (un centro polifunzionale che frutta fino a 160 milioni l’anno), ricavi che le squadre italiane nemmeno si sognano. Soros, se la famiglia Sensi darà l’ok a trattare, presenterà un’offerta pubblica, che difficilmente supererà 1 euro ad azione. Non resta che attendere nuovi sviluppi che, certamente, non tarderanno ad arrivare.
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