Buona parte delle borse asiatiche dopo la pubblicazione di un positivo dato macroeconomico da parte della Cina, che conferma come il suo prodotto interno lordo sia cresciuto nel quarto trimestre oltre le previsioni dei macroeconomisti. La crescita economica del Paese si sarebbe infatti caratterizzata per un ritmo pari a 8,9 punti percentuali contro gli attesi 8,7 punti percentuali, pur in lieve rallentamento (- 0,2%) rispetto ai 9,1 punti percentuali del trimestre precedente.
Complessivamente, il 2011 cinese si è contraddistinto per una crescita del Pil pari al 9,2%, contro il 10,4% del 2010. Dati in flessione rispetto alle basi di confronto, ma pur sempre denotanti l’ottima spinta della locomotiva del Paese asiatico che – nonostante la crisi del mondo “occidentale” – sembra non perdere terreno rispetto alla linea guida tracciata per garantirgli il raggiungimento, nel medio lungo periodo, del ruolo di leadership mondiale.
Oltre alle borse asiatiche, i dati cinesi conferiscono una buona propulsione anche alle piazze finanziarie europee, con la Borsa milanese che guadagna l’1,2%, Francoforte che ottiene una partenza lanciata all’1,3%, Londra a +1,05% e Parigi a + 1,10%.
Molta attesa, comunque, anche per il futuro a breve termine del fondo Salva Stati. Dopo il taglio del rating da parte di Standard & Poor’s, c’è evidente soddisfazione nel considerare come stabile l’intervento del governo giapponese nei confronti del supporto del debito europeo: il premier nipponico ha infatti reso noto che il Paese è pronto a proseguire nella politica degli acquisti di obbligazioni europee emesse dal Fondo Salva Stati nonostante il taglio del rating deciso dall’agenzia di rating in questione.
A precisare la posizione del Giappone è stato il Ministro delle Finanze Jun Azumi, secondo cui il taglio del rating da parte di S&P “non porterà immediatamente all’erosione della nostra fiducia nei titoli Efsf”.
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