L’uscita dalla joint-venture St-Ericsson rappresenta un punto di svolta per il futuro di STMicroelectronics secondo Ubs, che ha così deciso di aumentare il target price delle azioni del colosso italo-francese dei chip a 6,3 euro dalla precedente valutazione di 5,2 euro. La banca d’affari svizzera ha poi confermato la propria raccomandazione sul titolo Stm a “neutral”. La reazione del titolo alla borsa di Milano è molto positiva: dopo cinque ore di contrattazioni a Piazza Affari le azioni Stm segnano un rialzo del 3,36% a 6,605 euro.
I prezzi hanno toccato un massimo intraday a 6,63 euro, salendo così sui livelli più alti da giugno 2011. Gli esperti di Ubs ritengono che, una volta liberatosi dalla zavorra di St-Ericsson, il gruppo dei semiconduttori potrà migliorare la propria redditività. Ubs ha quindi alzato le stime di ebit del 2-10% per valutare correttamente il potenziale del core business. La banca elvetica ha comunque sottolineato che a Stm preferisce altri big del settore europei come Linear, Maxim e Infineon.
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Infatti Stm scambia a 0,8 volte il rapporto enterprise value/sales sulle stime al 2014 con un ebit margin del 9%. Secondo gli esperti di Société Générale l’uscita dalla joint-venture è ormai cosa fatta e il processo sarà completato entro la fine del terzo trimestre dell’anno. I costi dell’operazione dovrebbero risultare inferiori alle stime iniziali, mentre il cash flow è atteso in crescita grazie alle vendite dei nuovi prodotti e all’aumento della redditività. Per il primo semestre del 2013 SocGen ha ritenuto opportuno tagliare leggermente le stime di eps a 0,5 dollari da 0,54 dollari.
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Stm ha ricevuto una promozione anche da Exane Bnp Paribas, che ha confermato il rating “buy” e aumentato il prezzo obiettivo a 8,7 euro, a seguito della revisione al rialzo delle stime su ricavi ed ebit 2013. Goldman Sachs continua ad avere una view positiva sul titolo e sul settore dei chip, mentre Cheuvreux ha confermato il giudizio “outperform” con target price a 7 euro.