Malgrado qualche segnale incoraggiante qua e là, il sentiment sulle Borse continua ad essere piuttosto negativo. Per gli esperti di analisi tecnica le resistenze importanti dei principali listini mondiali, superati i quali dovrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo in questi casi) esserci finalmente la tanto agognata ripresa delle quotazioni, sono ancora piuttosto lontane. La crisi economica spaventa quindi le Borse e nessuno azzarda previsioni sul futuro. E comunque le opinioni di economisti ed esperti sulla durata e la portata di questa crisi sono molto discordanti fra di loro, ma su una cosa però quasi tutti sembrano convenire: malgrado le incertezze dei mercati, molti titoli hanno raggiunto ormai quotazioni altamente interessanti, sia dal punto di visto grafico che sopratutto dal punto di vista fondamentale. Stiamo parlando per esempio della maggior parte dei titoli bancari italiani, colpiti indistintamente dal cicone subprime, malgrado la loro esposizione sia stata del tutto marginale. Intesa San paolo sopratutto ma anche Unicredito, ai prezzi attuali, sono per tutti, in un ottica di medio e lungo periodo, titoli su cui puntare. Gli ultimi dati di bilancio semestrali stanno li a dimostrarlo: le principali banche italiane continuano malgrado tutto a macinare utili.
Poi ci sono i titoli industriali e anche qui i giudizi di quasi tutti gli analisti ed esperti puntano su Fiat, che è stato fortemente penalizzato a causa della situazione congiunturale, malgrado i target rispettatti e il continuo aumento di quote di mercato non solo in Italia. Stesso discorso vale per Finmeccanica, la cui recente acquisizione in Usa, le darà benefici in un mercato fondamentale per il settore come quello statunitense, stesso discorso potrebbe valere per Stm anche se molto dipendera dalla tenuta del comparto della telefonia. Ma anche Atlantia e tutto il comparto delle costruzioni ha buone prospettive di crescita. Mentre discorso a parte meritano assicurativi ed energetici, con i secondi da preferire, sopratutto Eni e Saipem, malgrado la recente volatilità dovuto al prezzo del greggio. Da evitare, se non si ama tropo il rischio Telecom e Seat. Ancora qualche dubbio lascia il settore editoriale, anche se Mediaset potrebbe beneficiare presto di alcuni possibili acquisizioni all’estero, come quella di Itv . Mentre il destino del titolo Parmalat continua a dipendere più dall’esito della sua causa contro CItygroup in Usa che dai dati fondamentali dell’azienda e del settore.
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