La Commissione europea dovrebbe aprire dopodomani 11 giugno, un’inchiesta formale e approfondita sui 300 milioni di euro versati dallo Stato nelle casse di Alitalia. Denaro erogato come prestito-ponte e poi confluito nel patrimonio netto della compagnia. Il procedimento è stato avviato dai capi di gabinetto dei commissari Ue, che hanno approvato il testo della proposta che sarà presentata al commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani. Bruxelles ritiene che quel versamento di 300 milioni sia illegale, vìoli le norme comunitarie sulla concorrenza.
A ciò si aggiungono la British Airways e altre cinque compagnie aeree europee (Virgin Atlantic, Finnair, Sas, Iberia e Tap) che hanno scritto una lettera aTajani per protestare contro il supporto finanziario fornito dal governo italiano all’Alitalia «in violazione delle regole Ue sulla concorrenza e sugli aiuti di stato».
Senza quell’aiuto Alitalia andrebbe sotto i necessari requisiti di capitale, dovrebbe dichiarare bancarotta in base alle leggi italiane e cessare quindi le operazioni.
Questo secondo quanto riferito dal domenicale britannico “Sunday Telegraph”.
Ci opponiamo con forza anche perché non è la prima volta che Alitalia riceve “sostegno vitale” dal governo italiano a dispetto delle regole europee sulla concorrenza e sugli aiuti di stato.
Le compagnie chiedono a Tajani di procedere ad una accurata indagine sulla questione, Alitalia perde in apparenza 1,4 milioni di euro al giorno e gli aiuti di cui beneficia, secondo le compagnie aeree distorcono il mercato.
È evidente che, come dice il famoso detto: “ognuno tira acqua al suo mulino”. La concorrenza non vede di buon occhio gli aiuti verso Alitalia, ma nelle critiche non tiene conto che un fallimento della compagnia porterebbe a una grave crisi dell’occupazione in quel settore.
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