Il titolo Telecom Italia (codice di negoziazione: TIT) è in forte rialzo quest’oggi a Piazza Affari e al momento è il migliore dell’indice FTSE MIB della borsa di Milano. Le azioni del colosso telefonico italiano sono in rialzo del 7% a 0,72 euro. Ieri, invece, il titolo aveva chiuso in netto ribasso evidenziando un calo del 3,51% mentre venerdì scorso c’era stato un clamoroso boom dei volumi di scambio con 505 milioni di azioni passate di mano. Secondo indiscrezioni di stampa, Telecom Italia starebbe ragionando nuovamente sull’ipotesi di scorporo della rete.
Si tratta dell’asset più importante detenuto dal più grande operatore italiano nel settore delle tlc, che viene valutato intorno ai 15-20 miliardi di euro. Sul quotidiano Il Sole 24 Ore del 4 aprile scorso era avvenuta un’anticipazione sull’ipotesi dello scorporo della rete ed era stato pubblicato un documento interno nel quale Telecom Italia ipotizzava una società nella quale far confluire i vari asset: Opac, Operatore di accesso wholesale di rete fissa.
► TENSIONI SUL DEBITO TELECOM ITALIA
A giorni dovrebbe esserci il primo vertice a Roma tra Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, e Franco Bassanini, presidente della Cassa dei Depositi e Prestiti (e di Metroweb). Il progetto prevede il conferimento di Metroweb dentro Opac e quindi anche del Fondo strategico italiano (Fsi) con un aumento di capitale da 3 miliardi di euro. Telecom Italia manterrebbe la maggioranza nel veicolo e un partner pubblico importante come Cdp, che potrebbe nel tempo aumentare eventualmente la propria quota.
► TELECOM ITALIA EMETTE BOND PER 1,5 MILIARDI
In lizza ci sono due progetti. Il primo è quello di Telecom basato sul rame, ritenuto come soluzione migliore per creare le autostrade digitali super veloci, che ha come obiettivo la copertura di almeno 30 mega in 100 città italiane entro il 2014 e 250 entro il 2018. L’altro porgetto è quello di Cdp-Meetroweb, che nel marzo scorso aveva annunciato un investimento da 4,5 miliardi per collegare in fibra ottica a 100 megabit, entro il 2015, ben 30 città italiane (il piano piace al governo).