Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha scelto di dare “avvio al processo di dismissione delle attività di settore media che fanno capo a Ti Media – Telecom Italia Media”. Una comunicazione accompagnata da una nota che sostiene come la transazione societaria sia da inquadrare nell’ambito del processo di “focalizzazione sulle attività core ribadito nel piano industriale 2012 – 2014” e, sostanzialmente, come tale mossa strategica fosse tutt’altro che inattesa.
Ma cosa accadrà ora a La7? La conseguenza nel brevissimo termine è che la società televisiva sarà un’entità separata da Telecom Italia, grazie alla “separazione degli asset televisivi facendoli confluire in una società ad hoc” – prosegue la nota della società, per il momento per il 77% di proprietà del gruppo Telecom Italia. Ma non solo.
Di fianco alla nuova società che gestirà La7, sorgerà una seconda compagine che si occuperà di gestire tutto ciò che può essere ricondotto ad attività tv, dalle torri ai sistemi di trasmissione, passando per i multiplex. Nel medio termine, sembra infine abbastanza certo che La7 possa essere ceduta ad altro operatore: in tal proposito, la separazione degli asset sembra altresì essere una mossa “preparatoria” per ciò che potrebbe accadere alla rete televisiva.
► INVESTIRE NEL SETTORE TELECOMUNICAZIONI NEL 2012
Considerato che la notizia era, ricordiamo, tutt’altro che inaspettata, le reazioni da parte dei diretti interessati non sono state allarmanti, anzi. Enrico Mentana, direttore del Tg La7 ha affermato che “in questi casi in genere si esprime preoccupazione, io non sono per nulla preoccupato. Trattandosi di una libera messa sul mercato di un asset così importante, il venditore sicuramente inserirà tra i criteri di scelta dell’acquirente la salvaguardia della qualità e delle prospettive del canale. Ci sentiamo come una squadra di calcio che ha fatto un campionato al vertice. L’identità della rete è netta, così come il tg ha un profilo ben chiaro. Servono investimenti e capacità imprenditoriale. Gente capace e obiettivi sfidanti, oltre a investimenti adeguati. La tv non si fa gratis, è fatta di idee e investimenti, non si improvvisa”.
Tra i possibili acquirenti, il nome più papabile è quello dell’imprenditore Carlo De Benedetti.