L’atteso accordo tra Telecom Italia e H3G non prenderà piede. Il consiglio di amministrazione del gruppo telefonico italiano non ha compiuto alcun passo in avanti circa la possibile alleanza con 3 Italia, rimandando a una prossima riunione l’esame dei fatti. Scade pertanto senza alcuna novità il termine di 30 giorni che lo scorso 8 maggio 2013 era stato attribuito al top management societario per valutare possibili sviluppi.
In un’intervista rilasciata ai quotidiani nazionali, Marco Fossati (azionista Telecom mediante Findim) ha annunciato di escludere la vendita della propria quota nel gruppo telefonico, ora pari al 4,99 per cento. In merito, Fossati ha ribadito come sia estremamente importante che Telecom Italia non perda il controllo di maggioranza sulla rete, e che possa definire un valido quadro regolatorio in grado di garantire la remunerazione dei futuri investimenti (per saperne di più, vedi anche il nostro recentissimo approfondimento su società telefoniche quote di mercato 2013).
Lo scorporo della rete sta intanto attirando nuovi investitori esteri, dal fondo sovrano del Qatar a quello di Singapore, andando ad affiancare la certa presenza della Cassa depositi e prestiti in qualità di soci di minoranza. Stando a quanto indirizzato da Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, la nuova società dovrà avere un organico di circa 21 mila addetti, e potrebbe essere creata già entro 12 – 18 mesi.
Per quanto concerne il futuro delle quotazioni di Telecom, gli analisti sono convinti che i rischi non manchino, e che in particolare il continuo deterioramento degli utili e la mancanza di visibilità su M&A possano nuocere sul futuro a breve termine del prezzo delle azioni di Telecom, che pertanto sono viste in potenziale decremento.
Rinnovato scetticismo è infine stato espresso circa la possibile fusione tra Telecom e 3 Italia: un’operazione che si preannuncia molto in salita, e i cui potenziali benefici per gli azionisti del gruppo telefonico di Patuano sono ancora tutti da verificare.