Terna è da vendere secondo Citigroup

 Arrivata una bocciatura per il titolo Terna, quotato a Piazza Affari con il simbolo “TRN”. La banca americana Citigroup ha deciso di tagliare il rating della società a “sell”, ovvero vendere le azioni, dal precedente giudizio “neutral”. Gli analisti della banca statunitense hanno comunque confermato il target price a 2,8 euro. Citigroup ha tagliato le stime sull’utile per azione di Terna per il periodo che va dal 2012 al 2015. A Piazza Affari le azioni Terna sono in calo dell’1,44% a 2,88 euro, poco sopra i minimi intraday di 2,876 euro.

La società che gestisce le reti per la trasmissione dell’energia elettrica stava facendo male in borsa negli ultimi giorni, tanto che da inizio settimana già segna una perdita superiore al 4%. Venerdì il titolo aveva toccato il livello più alto da inizio agosto 2011 a 3,008 euro. Con l’inizio della nuova ottava Terna è in grande difficoltà e ora il downgrade di Citigroup potrebbe spingere molti investitori a liquidare in tutto o in parte le proprie posizioni rialziste detenute in portafoglio sul titolo.

Da un punto di vista tecnico, i prezzi sono scesi fino a raggiungere il supporto di breve periodo posto a 2,875 – 2,87 euro. L’eventuale perdita ddi quest’area chiave del mercato potrebbe creare i presupposti per un approfondimento ribassista con target posto a 2,8 euro, ovvero proprio il prezzo obiettivo indicato da Citigroup. Da inizio anno Terna guadagna più del 15% alla borsa di Milano. Intanto, ieri è avvenuto il collocamento di un bond da 750 milioni di euro.

Il bond emesso da Terna ha scadenza febbraio 2018 e cedola annua lorda del 2,875%. Il rating assegnato all’emittente da Moody’s è “Baa1”, mentre da Standard & Poor’s è “A”. Il rendimento è stato pari a 193 punti base sopra il tasso midswap, in leggero calo dai 193-197 indicati inizialmente. I lead manager dell’operazione sono stati Mediobanca, Credit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Unicredit e Société Générale.

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