Generali Assicurazioni ha intenzione di portare avanti il suo piano di dismissioni di attività non strategiche. Dopo aver venduto la compagnia israeliana Migdal per 705 milioni di euro, il ceo group Mario Greco ha dichiarato al Financial Times di voler proseguire su questa strada vendendo anche altre attività, oltre alla svizzera Bsi e le attività americane. Ad essere maggiormente accreditata alla cessione è al momento la joint venture Ppf, mentre viene esclusa categoricamente la vendita di Banca Generali.
Greco ha fatto intendere che Generali ha la necessità di focalizzarsi sul proprio core business. Il gruppo non può occuparsi di troppi business contemporaneamente e non può essere in ogni parte del globo, almeno in questa particolare fase storica. Secondo gli esperti, il Leone di Trieste potrebbe vendere anche Europ Assistance. Nel frattempo il titolo in borsa continua a comportarsi molto bene, beneficiando anche dei buoni risultati ottenuti nei primi nove mesi dell’anno. Ieri il titolo ha chiuso con un rialzo dello 0,08% a 12,41 euro. Tuttavia, Standard & Poor’s ha deciso di confermare il creditwatch negativo.
Intanto il broker francese Cheuvreux ha simulato l’impatto di un’operazione di buyout sulle quote di minoranza nella joint venture Ppf. Il broker ritiene che la soluzione più ovvia sarà quella di procedere con un aumento di capitale, anche se dai vertici del Leone di Trieste arrivano smentite in tal senso. Cheuvreux stima che per raggiungere un Solvency 1 ratio di 1,4 e mettere le mani sulle quote di minoranza della jv Ppf, Generali Assicurazioni dovrebbe mettere a punto un aumento di capitale da 1,6 miliardi di euro. Se ciò avvenisse realmente, la stima di utile per azione 2013-2014 scenderebbe del 7%.
Secondo Cheuvreux la compagnia assicurativa triestina dovrebbe incassare 1,8 miliardi di euro da tutte le cessioni in programma: Bsi 1,4 miliardi, attività americane 0,4 miliardi. Secondo Cheuvreux non sarà scartata l’ipotesi di aumento di capitale per procedere invece con l’emissione di debito subordinato. Il broker ritiene che questa soluzione sia molto rischiosa. Andrebbe a diluire le stime di utile per azione solo del 5%, ma aumenterebbe pericolosamente il leverage. Il broker continua a ribadire la propria raccomandazione sul titolo a “underperform” con prezzo obiettivo a 9,8 euro, che corrisponde a un target inferiore al 26% rispetto al valore corrente di borsa.